domenica, 28 Aprile 2024
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TERREMOTO HA PERMESSO IL RITROVAMENTO DI MANUFATTI AZTECHI DI 500 ANNI FA, MESSICO

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Un terremoto verificatosi lo scorso anno ha portato alla luce un singolare manufatto dai terreni sotto la Scuola di Legge nella moderna Città del Messico: una gigantesca e colorata testa di serpente ascrivibile dall’Impero azteco.

La testa di serpente risale a più di 500 anni fa, quando gli Aztechi controllavano la zona, che all’epoca faceva parte della fiorente capitale Tenochtitlan. La scultura è stata scoperta dopo che un terremoto di magnitudo 7,6 ha colpito Città del Messico il 19 settembre 2022. L’evento sismico ha causato danni e cambiamenti nella topografia della zona, rivelando il singolare manufatto sotto un edificio che faceva parte della Scuola di diritto dell’Università Nazionale Autonoma del Messico.

Gli Aztechi costruirono templi e piramidi e adorarono numerose divinità, tra cui Quetzalcoatl, spesso raffigurato come un serpente. Tuttavia, non è chiaro, secondo gli archeologi dell’ Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) del Messico. se questa scultura lo raffiguri.

Il serpente scolpito è lungo 1,8 metri, largo 0,85 m e alto 1 m; pesa circa 1,3 tonnellate e sulla scultura sono ancora identificabili diversi colori, tra cui rosso, blu, nero e bianco.

Il colore è stato preservato su circa l’80% della superficie della scultura e, per questa operazione, un team dell’INAH ha sollevato la testa di serpente dal terreno con una gru e ha costruito una camera umida attorno alla scultura. Secondo María Barajas Rocha, ricercatrice dell’INAH che ha lavorato a lungo sulla scultura, questa camera permette alla scultura di perdere gradualmente l’umidità, preservandone il colore.

Secondo Erika Robles Cortés, un’archeologa dell’INAH, altre sculture di teste di serpente sono state trovate a Tenochtitlan ma questa è particolarmente importante per i suoi colori preservati. Grazie al contesto in cui è stato rinvenuto questo manufatto, ma soprattutto, grazie allo stupendo intervento dei restauratori-conservatori guidati da Maria Barajas, è stato possibile stabilizzare i colori per la sua conservazione in quasi tutta la scultura, che è estremamente importante, perché i colori ci hanno aiutato a concepire l’arte preispanica da un’altra prospettiva.

Le dimensioni della scultura sono impressionanti, così come la sua abile fattura artistica; inoltre, la sopravvivenza dei colori è notevole. Nella fattispecie, la sopravvivenza delle vernici nere, bianche, rosse, gialle e blu è particolarmente interessante: dalle ricostruzione, è possibile ottenere una buona immagine dell’impatto visivo di tali sculture mentre erano disposte nel centro della città.

Oltre ai colori preservati, le dimensioni della testa di serpente sono notevoli ma una particolare menzione è riservata al team del lavoro di conservazione che ha permesso ai colori di sopravvivere, sottolineando come il processo di conservazione permetta di apprezzare l’approccio naturalistico della figurazione.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: INAH

 

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