sabato, 27 Aprile 2024
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RESTI DI TEMPIO DEDICATO AD AIACE TELAMONIO INDIVIDUATI SULL’ISOLA DI SALAMINA, GRECIA

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Gli archeologi subacquei che indagano presso l’Isola di Salamina, una piccola isola ad est di Atene, in Grecia, hanno scoperto i resti di un grande edificio pubblico, forse un tempio dedicato ad Aiace Telamonio, che potrebbe riscrivere la storia dell’antica centro greco.

Salamina è meglio conosciuta per il suo ruolo nelle Guerre persiane, che la Grecia combatté contro l’Impero achemenide dal 499 al 449 a.C. Durante la Seconda invasione persiana, nel 480 a.C., Serse il Grande ottenne inizialmente una vittoria nella Battaglia delle Termopili, ma fu sconfitto nello stesso anno dalla marina greca nella Battaglia di Salamina.

Il centro urbano sull’Isola di Salamina sembra essere crollato definitivamente nel II secolo d.C. e il geografo greco Pausania il Periegeta  descrisse la presenza dei resti di un mercato, un tempio dedicato ad Aiace e la sua statua in legno d’ebano. Salamina, infatti, vantava i natali di uno degli eroi della Guerra di Troia, Aiace Telamonio, appunto, il suo figlio più famoso.

Da diversi anni gli archeologi indagano sui resti sommersi della città classica di Salamina e nel 2021 hanno portato alla luce i resti della cinta muraria che fungeva da sistema di fortificazione per l’antica città.

Recente il team ha annunciato la scoperta dei resti di un imponente edificio, identificabile come stoà, quel lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo che spesso circondava uno spazio pubblico aperto come un mercato o una piazza.

La stoà di Salamina è larga circa 6 metri e lunga circa 32 metri, con solo due filari di pietra rinvenuti in alzato. Il suo interno comprende una serie di sei o sette ambienti che, attualmente, gli archeologi non sono stati in grado di indagarle completamente. Uno di questi ambienti misura circa 4,7 x 4,7 metri e, al suo interno, era posto un grande pozzo adibito a stoccaggio.

I manufatti rinvenuti nella stoà includono ceramiche risalenti a diversi periodi temporali, ma nelle fondamenta dell’edificio sono stati rinvenuti anche i resti del passato classico della stoà (IV secolo a.C.) con oggetti come tappi ceramici di anfore, un paio di dozzine di monete di bronzo e frammenti di oggetti di marmo.

Particolarmente degna di nota è la parte superiore di una stele di marmo, una lastra verticale con una raffigurazione, spesso usata come lapide sepolcrale. Sulla stele è rappresentato un uomo barbuto in piedi che viene incoronato da qualcuno con una mano destra muscolosa, forse l’eroe stesso Aiace. Si è conservato anche un frammento di colonna di marmo con parte di un’iscrizione.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Ministry of Culture

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