mercoledì, 16 Ottobre 2024
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STATUETTE ANTROPOMORFE RINVENUTE NEL TEMPLO MAYOR DI TENOCHRITLAN, DERIVANTI DA UN SACCHEGGIO

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Un team di archeologi di Città del Messico ha portato alla luce una collezione di statuette antropomorfe, in pietra e incise, che probabilmente gli Aztechi usavano come offerte.

Tamplò Mayor

I 15 manufatti sono stati rinvenuti all’interno di una cassa di pietra sepolta nell’ex sito del Templo Mayor, del complesso templare di Tenochtitlán , la capitale dell’Impero azteco. I sanguinosi conquistadores spagnoli  distrussero il Tempòo Mayor nel 1521 e, oggi , il sito ora ospita la Cattedrale Metropolitana di Città del Messico .

Quattordici dei manufatti ritraggono uomini, mentre il più piccolo del gruppo raffigura una donna. Tutte le statuette sono in stile Cultura Mezcala, un’antica cultura mesoamericana che un tempo esisteva a Guerrero, uno stato nel sud del Messico, nota per la creazione di manufatti raffiguranti esseri umani. La Mezcala si è sviluppata durante il periodo medio e tardo preclassico della cronologia mesoamericana, tra il 700 e il 200 a.C. La cultura continuò nel periodo classico (250-650 d.C. circa) quando coesistette con la grande metropoli di Teotihuacan

Gli archeologi ritengono che gli Aztechi apprezzassero gli oggetti Mezcala e potrebbero aver saccheggiato diversi manufatti votivi in una delle tante battaglie.

Secondo l’archeologo Leonardo López Luján, direttore del Progetto Templo Mayor , che ha guidato gli scavi, significa che quando i Mexicas (gli Aztechi) sottomisero quei popoli, le statuette erano già vere e proprie reliquie e alcune di loro avevano più di 1.000 anni fa: presumibilmente servivano come effigi di culto o ex_voto di cui si appropriavano i vincitori che usavano come bottino di guerra.

Oltre alle statuette, la cassa conteneva due orecchini a forma di serpente a sonagli, 186 perle di pietra metamorfica verde, gusci di lumache, conchiglie e coralli marini.

López Luján ritiene che, nelle loro case, i Mexicas conservassero i loro averi più preziosi in scrigni di fronde di palma, come piume pregiate, monili preziosi o indumenti di cotone. Se questo uso è stato possibile individuarlo nel Templo Mayor, non è lontano creder che i sacerdoti addetti ai culti conservano in queste ‘teche di pietra’ i simboli per eccellenza, dell’acqua e della fertilità come sculture delle divinità dei della pioggia, perle di pietra verde, conchiglie e lumache.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Tenochtitlan | Mediateca INAH

 

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