venerdì, 26 Luglio 2024
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SOFTWARE DI APPRENDIMENTO AUTOMATICO “RISCRIVE” UN VOLUMEN RECUPERATO DALLA VILLA DEI PAPIRI, ERCOLANO

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Il “libro perduto” di 2000 anni fa che narra dei successori di Alessandro Magno potrebbe finalmente essere identificato dopo che fu parzialmente distrutto dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e, secoli dopo, consegnato a Napoleone Bonaparte. Un team di ricercatori, grazie a un software di apprendimento automatico, riuscirà a ricostruire il debole inchiostro ancora visibile sul volumen, il rotolo di papiro.

Alessandro Magno, ritratto come il dio Elio, conservato ai Musei Capitolini

I risultati della ricerca sono stati presentati da Richard Janko, docente di studi classici presso l’Università del Michigan, durante il meeting annuale dell’Archaeological Institute of America e della Society for Classical Studies, tenutosi a New Orleans recentemente. La ricerca non è ancora stata pubblicata su alcuna rivista.

Al momento è possibile leggere solo piccole parti del testo fortemente danneggiato e Janko conferma che contiene i nomi di un certo numero di dinasti macedoni e generali di Alessandro ma anche diverse menzioni dello stesso Alessandro. Dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., il suo impero fu diviso tra i suoi generali. Il testo menziona i generali macedoni Seleuco, che giunse a governare una grande quantità di territorio in Medio Oriente, e Cassandro, che governò la Grecia.

Il volumen perduto proviene dalla Villa dei Papiri di Ercolano, così chiamata per una ricca biblioteca, di cui sono stati rinvenuti più di 1800 papiri, pubblicati a partire dalla fine del XVIII secolo (Collectio priorCollectio alteraPapiri ercolanesi) e contenenti opere filosofiche, soprattutto testi greci, in prevalenza epicurei, incluso diversi testi del filosofo Filodemo (vissuto tra il 110 a.C. e il 30 a.C. circa). Questi papiri furono carbonizzati quando il vulcano eruttò. Quando questo testo fu rinvenuto, fu donato a Napoleone Bonaparte nel 1804 cje lo consegnò all’Institut de France di Parigi, dove ora è conservato. Nel 1986, un tentativo di srotolare il papiro ha provocato ulteriori irreparabili danni.

Janko ha studiato il papiro con l’aiuto di un team guidato da Brent Seales, direttore del Center for Visualization and Virtual Environments dell’Università del Kentucky.

Per scoprire i segreti del papiro, il team di Seales ha utilizzato l’apprendimento automatico: hanno addestrato un software per computer su come rilevare l’inchiostro sui papiri, permettendogli di analizzare antichi rotoli con scansioni di tomografia computerizzata che richiedono migliaia di impatti ai raggi X per creare immagini digitali 3D.

Durante la presentazione, Janko ha osservato che il lavoro del team ha gradualmente reso più leggibile il testo grazie alle continue iterazione compiute da hardware e software, nel leggere i frammenti e, conseguentemente, migliorando di volta in volta.

Tuttavia, gran parte del volumen rimane ancora illeggibile. L’autore del testo è sconosciuto e non è chiaro perché si trovasse all’interno della biblioteca della villa. Janko ha notato che molti dei testi identificati  sono stati scritti da Filodemo di Gadara e parlano di filosofia, nessuno di storia.

Janko ha ipotizzato che il testo possa essere stato preso in prestito e non restituito, per esempio lo stesso Filodemo di Gadara lo avrebbe usato, secondo Jeffrey Fish, docente di materie classiche alla Baylor University in Texas, come riferimento per scrivere la sua opera “Sul buon re secondo Omero”. In questo lavoro, Filodemo confronta i re post-Alessandro con quelli che regnarono in precedenza, mettendo i re post-Alessandro in una luce negativa.

Il patrono di Filodemo era un uomo di nome Lucius Calpurnius Piso Caesoninus, un governatore romano della Macedonia Fish ritiene che Filodemo mostri a Pisone che l’esempio dei buoni re di Omero possa aiutarlo come governatore della Macedonia a superare i decadenti governanti ellenistici che lo hanno preceduto.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Richard Janko

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