lunedì, 29 Aprile 2024
Codici&Legali

INAH ACQUISISCE IMPORTANTI CODICI AZTECHI SULLA FONDAZIONE DELLA LORO CAPITALE

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Secondo i ricercatori dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia del Messico, alcuni antichi codici manoscritti rinvenuti a Città del Messico contengono un’ampia raccolta di informazioni e conoscenze sugli Aztechi, scritta  nella loro lingua madre, inclusi i dettagli sulla fondazione della loro capitale, le loro conquiste e la loro caduta per mano degli Spagnoli.

Il governo messicano ha recentemente acquistato tre codici illustrati, conosciuti come i Còdices de San Andrés Tetepilco, da una famiglia privata che aveva tramandato i documenti aztechi per generazioni. Il Codice può essere considerato una continuazione della Tira de la Peregrinación o Códice Boturini.

Gli Aztechi governarono una vasta area del Messico tra il XV e il XVI secolo. ela loro capitale era Tenochtitlán, nell’attuale Città del Messico. Tra il 1519 e il 1521, una potente e sanguinaria forza spagnola conquistò gli Aztechi e stabilì il dominio spagnolo sull’area. I codici scritti nella lingua indigena nahuatl e nello spagnolo continuarono ad essere prodotti fino all’inizio del XVII secolo.

Uno dei codici acquistati descrive la fondazione di Tenochtitlán intorno al 1300 e i signori che la governarono in epoca preispanica, ma descrive anche la conquista azteca della città di Tetepilco intorno al 1440 e come il sovrano di quella città giurò vassallaggio agli Aztechi. Si dettaglia anche l’arrivo degli spagnoli nel 1519 e il loro dominio fino all’anno 1611, ma questi continuarono a governare il Messico fino al 1821.

I codici erano di proprietà di una famiglia di Città del Messico, che ha chiesto l’anonimato. Quando gli antropologi dell’Anthropological Research Institute of Mexico’s National Autonomous University esaminarono i codici, scoprirono che due dei fogli erano scritti su carta amate, estratta dalla corteccia degli alberi, e che gli inchiostri dei codici erano estratti da elementi vegetali, piante, carbone e indaco, creando i colori rosso, giallo ocra , nero e blu. Dopo che l’autenticità dei documenti fu confermata, il governo negoziò con la famiglia e acquistò i tre codici per 9,5 milioni di pesos (circa 570.000 dollari).

Gli altri due codici acquistati dalla famiglia ne includono uno che descrive la fondazione di Tetepilco e un altro che descrive, in dettaglio, i beni posseduti da una chiesa a Tetepilco.

L’acquisizione è stata descritta come una pietra miliare paragonabile all’autenticazione come preispanica del  Códice Maya de México (ex Grolier ) sei anni fa. In questo caso si tratta di codici che conservano la tradizione scritta mesoamericana e si riferiscono, come indicato, alla fondazione di San Andrés Tetepilco, nonché al suo ingresso in un nuovo ordine sociopolitico, nei primi decenni del vicereame azteco.

Questi tre documenti si aggiungono ai 200 codici mesoamericani, dei circa 550 riconosciuti nel mondo, custoditi dalla Biblioteca Nacional de Antropología e Historia (BNAH), e che dal 1997 fanno parte del Programma UNESCO “Memory of the World)”, fondato nel 1992 e volto a individuare e tutelare archivi e documenti storici rinvenuti e conservati.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: INAH

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