Tracce di un momento drammatico nella storia del popolo ebraico sono state rinvenute nel Deserto della Giudea: una scatola di legno semi integra, contenente un tesoretto di 15 monete d’argento, datate al periodo antecedente la rivolta dei Maccabei, è stata nascosta nella Grotta di Muraba’at, nella Riserva Naturale del Darageh Stream circa 2.200 anni fa ed è stata scoperta durante gli scavi effettuati recentemente.

Il tesoretto di monete è stato studiato e sarà prossimante esposto al pubblico durante Hannukah nel Museo Hasmonean di Modi’in, nel contesto della Israel Heritage Week che si svolge durante Hannukah, una festività ebraica che commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme .

Lo scavo di recupero è stato effettuato nella Grotta di Muraba’at durante la scorsa primavera nell’ambito del progetto di scavo e indagine nel Deserto della Giudea gestito dall’Israel Antiquities Authority e dall’Ufficio archeologico per l’Amministrazione militare di Giudea e Samaria. Tra i tanti reperti, l’unica scatola di legno lavorata è stata scoperta in una fessura della grotta.

Quando il coperchio è stato rimosso, si è scoperto che la parte superiore della scatola era piena di terra battuta e piccole pietre. Al di sotto di questo strato di terra è stato rinvenuto un grande pezzo di panno di lana viola, che copriva le 15 monete d’argento che erano disposte con pezzi di lana di pecora nella parte inferiore della scatola.

Il tesoretto di monete, restaurato nel laboratorio dri reperti metallici dell’IAA, comprendeva un gruppo omogeneo di tetradrammi d’argento coniati da Tolomeo VI, re d’Egitto. Tolomeo VI regnò sull’Egitto nello stesso periodo in cui suo zio, Antioco IV Epifane, regnava sul regno seleucide, inclusa la Giudea. Le prime monete nel tesoro furono coniate nel 176/5 a.C. e l’ultima era datata 171/0 a.C. Il nome “Shalmai“, in caratteri aramaici, è stato inciso secondariamente su una delle monete.

In base alla data dell’ultima moneta databile presente del tesoro nel 170 a.C., l’anno in cui il nascondiglio fu celato, può essere fissato all’inizio della rivolta dei Maccabei e alla guerra dichiarata ai decreti di Antioco Epifane IV contro la religione ebraica.

Secondo Eitan Klein e Gabriela Bijovsky, i numismatici che hanno studiato le monete, è ipotizzabile che un individuo abbia intenzionalmente lasciato le sue monete all’interno della grotta con l’intenzione di tornare a ritirarli. Questo episodio non è chiaramente avvenuto e le monete sono state rinvenute quasi 2.200 anni dopo il loro occultamento. La scoperta avrebbe presentato la prima chiara traccia archeologica che le grotte del Deserto della Giudea hanno svolto un ruolo attivo sul palcoscenico delle attività dei ribelli ebrei o dei fuggitivi nei primi giorni della rivolta dei Maccabei o degli eventi che li hanno portati.

Secondo Klein, i Libri dei Maccabei descrivono i drammatici eventi di tempi che avrebbero portato le persone a nascondere i propri averi nel deserto della Giudea finché il pericolo non fosse passato. Una spiegazione delle varie fughe potrebbe essere il saccheggio dei tesori del Tempio di Gerusalemme da parte di Antioco IV o la distruzione delle mura della città di Gerusalemme o la volontà di non piegarsi ai decreti religiosi imposti nel 167 a.C..

Per Amir Ganor, direttore degli scavi per conto dell’IAA, il progetto di indagine e scavo, negli ultimi sei anni, si è dimostrato valido grazie al rinvenimento di migliaia di reperti archeologici salvati dalla distruzione e dal saccheggio, comprese frammenti di rotoli di papiro relativi a resoconti biblici, punte di freccia della rivolta di Bar Kochba, un cesto di 10.500 anni e altro ancora.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: The Friends of The Israel Antiquities Authority