Uno studio della Washington University di St. Louis mostra come una gestione idrica mirata sia stata adottata nel nord della Cina circa 4.000 anni fa come parte di uno sforzo per coltivare nuovi cereali dal sud-ovest asiatico.

Grano e orzo arrivarono sulla scena agricola più o meno nello stesso periodo ma i primi agricoltori usarono solo tecniche di gestione idrica per la coltivazione del grano. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista  Antiquity, ampliano la consapevolezza che la dispersione delle colture domestiche e la conoscenza del loro migliore utilizzo possono essere tracciate indipendentemente nel tempo e nello spazio.

Secondo Xinyi Liu, docente di archeologia, che ha collaborato a questo studio con ricercatori di diverse importanti istituzioni cinesi e internazionali, che ha guidato la spedizione sul campo sull’Altopiano del Loess, osserva che i primi coltivatori di grano in questa regione hanno attuato politiche di gestione dell’acqua per soddisfare la maggiore domanda di questo cereale di nuova introduzione. La gestione dell’acqua potrebbe essere stata ottenuta irrigando deliberatamente o piantando strategicamente in suoli con maggiore ritenzione idrica.

I primi agricoltori, tuttavia, sono stati in grado di coltivare l’altro nuovo cereale, l’orzo, in un sistema di alimentazione con acqua piovana come se fosse solo un altro tipo di miglio, un tipo di cerale domesticato localmente e più comunemente coltivato nella Cina settentrionale protostorica senza utilizzare alcun forma di irrigazione.

Sia il grano che l’orzo furono originariamente domesticati sui celebri fianchi collinari della Mezzaluna Fertile, dove originariamente venivano coltivati ​​​​come colture invernali. Tradizionalmente, gli agricoltori seminavano i loro semi in autunno, per evitare il periodo di siccità estiva, e raccoglievano i frutti in tarda primavera o all’inizio dell’estate. prima della successiva stagione di siccità.

Quando queste colture della Mezzaluna Fertile, grano e orzo, furono introdotte nell’Asia orientale circa 4.000 anni fa, avrebbero incontrato un clima notevolmente diverso rispetto al luogo in cui erano originarie.

Liu osserva che ogni estate, il monsone dell’Asia orientale porta piogge dall’Oceano Pacifico a una regione altrimenti arida per tutto il resto dell’anno. Questo ambiente è perfetto per la coltivazione del miglio con acqua piovana, poiché questi cereali locali sono resistenti alla siccità ma necessitano di molta acqua nella stagione di crescita estiva. E’ diametralmente diverso se si tenta di coltivare il grano, non solo perché richiede acqua, ma anche perché il ciclo di crescita non corrisponde alla stagione delle piogge.

Gli studiosi, incluso Liu ei suoi colleghi, hannp sempre avuto dubbi se gli agricoltori che cercavano di coltivare i nuovi cereali nel nord della Cina avrebbero introdotto anche nuovi sistemi di irrigazione per sostenerli e, finalmente, sono state sviluppate tecnologie per sostenere questa ipotesi.

Attraverso lìuytilizzo di sistemi di analisi relativamente nuovi, si possono accertare le condizioni di crescita effettive delle colture antiche, comprese le condizioni dell’acqua e del suolo passate durante la crescita delle piante, attraverso la misurazione delle composizioni di isotopi stabili di carbonio e azoto dei resti di piante carbonizzate.

Fiume Giallo a Liujiaxia, China

Precedenti studi che utilizzano approcci simili hanno gettato una luce significativa sulla gestione precoce delle colture in Europa e Medio Oriente e questa ricerca si fregia di essere uno dei primi tentativi di applicazione agli ambienti monsonici dell’Asia orientale, con risultati innovativi.

Per questo studio, gli scienziati hanno identificato più di 35.000 resti di semi carbonizzati di piante di cereali, tra cui grano, orzo e miglio, provenienti da più di 50 siti archeologici scavati sull’Altopiano del Loess, in Cina, in un arco di tempo di oltre otto millenni. I resti di piante selezionati da questa raccolta sono stati datati al radiocarbonio e misurati isotopicamente.

I risultati hanno mostrato grandi differenze tra frumento e orzo.

Nonostante l’ambiente locale arido, la maggior parte dei campioni di grano di tutti i periodi di tempo presentava valori isotopici al di sopra di una soglia di irrigazione ottimale, indicando che la loro crescita non era limitata dalla disponibilità di acqua.

Un esempio è riscontrabile nel periodo della cultura Qijia, quando il grano e l’orzo furono appena introdotti in questa regione: i dati isotopici del grano mostrano un livello significativo di manipolazione dell’acqua inequivocabilmente da 4.000 anni fa, indicando che il nuovo raccolto abbia usufruito di strategie di gestione dell’acqua a supporto.

Questa evidenza, da sola, non implica necessariamente un’irrigazione su larga scala e Liu sottolinea che le colture di grano potrebbero essere state seminate strategicamente in aree con la migliore disponibilità idrica, sia in prossimità di sorgenti locali che in suoli con elevata ritenzione idrica, come piccoli fossati per diffondere l’acqua, spiegando anche la mancanze di tracce archeologiche di canalizzazione.

L’orzo, inmolte, sembra essere stato coltivato sulle colline aride dell’Altopiano del Loess senza uno speciale approccio di gestione dell’acqua, ma con semplici strategea paesaggistihe e di coltivazione familiare a partire dal Neolitico di 8.000 anni fa.

Questa e altri riusltati di studio suggeriscono a Liu e ai suoi collaboratori che gli antichi coltivatori cercavano di ottimizzare l’uso del suolo e la resa delle colture sfruttando le diverse richieste d’acqua di queste due colture, aumentando la consapevolezza che la dispersione delle colture domestiche e la conoscenza del loro miglior utilizzo possono essere tracciate indipendentemente nel tempo e nello spazio.

Questo studio risuona con altre indagini archeologiche guidate dal gruppo di ricerca di Liu, il  Laboratory for the Analysis of Early Food-Webs presso la Washington University. Ad esempio, un precedente ha  dimostrato un simile disaccoppiamento geografico della dispersione di cereali e metodi di cottura, attestando che il grano e l’orzo si propagarono nell’antica Cina da 4000 anni fa, ma macinazione e metodi di cottura ebbero una cronologia diversa, comportando selezioni di tratti fenotipici adattati alla tradizione culinaria dell’antica Cina atttraverso l’utilizzo di cottura a vapore e bollitura.

Gli studi che hanno ipotizzato l’associazione tra l’origine della proverbiale burocrazia cinese e le metodologie di irrigazione in cui l’antica Cina era stata usata come esempio di “dispotismo orientale” sono sorpassati. Si appanna l’ipotesi dell’ “impero idraulico” supportata da una struttura di governo centralizzata che mantenesse il potere grazie alla necessità di controllo delle inondazioni e delle irrigazione.

Liu conferma che i risultati del nuovo studio suggeriscono che l’irrigazione fosse una pratica molto più localizzata, che non richiedeva necessariamente un coordinamento centrale e una burocrazia specializzata: semplici fossati e piantagioni strategiche possono essere potenti quanto gli imperi monopolistici!

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Washington University di St. Louis

Guerrieri di Terracotta