venerdì, 19 Aprile 2024
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LA CISTERNA PERDUTA DELL’ANTICA TEATE

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Un gruppo di amici speleologi, un gruppo di amici archeologi, uno studio tecnico di progettazione, il bene comune per l’archeologia e le cavità artificiali: ecco che nasce una mistura esplosiva non facile da domare. Nel nostro caso, come nella migliore tradizione archeologica, le intuizioni di qualcuno si sono mostrate in una interessante ri-scoperta per la città di Chieti, l’antica Teate, una cisterna romana.

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Nel settembre 2011 e nel settembre 2012, nell’ambito della manifestazione nazionale Puliamo il Buio 2011 e 2012, nel maggio 2013, nell’ambito della manifestazione Maggio Teatino 2013 ed, infine, nel marzo del 2014 l’associazione scientifica C.A.R.S. (Centro Appenninico Ricerche Sotterranee), coadiuvata dagli archeologi Maria Di Iorio, Daniele Mancini, già collaboratori della Soprintendenza Archeologica per l’Abruzzo nel sito della città romana di Alba Fucens, Francesco Morra, collaboratore dello Studio di Geologia del Dott. Pasquale De Notaris di Larino (CB) e dal geometra Antonio Natelli dello Studio Tecnico Associato Tecnoproject di Chieti, si è dedicata ad effettuare la pulizia, realizzando anche la necessaria documentazione scientifica, della struttura ipogea situata in piazza Templi Romani, all’altezza di palazzo Verlengia (al centro della strada). Puliamo il Buio – iniziativa della Società Speleologica Italiana – vuole portare una luce nel buio e segnalare in modo puntuale e dettagliato le situazioni di rischio e indicare le possibili soluzioni e  fornendo un’autorevole base di lavoro a tutti coloro che vogliono collaborare alla protezione dell’ambiente e delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti, alla valorizzazione degli habitat naturali e la lotta alle discariche abusive.

L’associazione C.A.R.S., invece, è da tempo impegnata nella ricerca e nello studio delle cavità artificiali teatine grazie all’appassionato lavoro di Marta Di Biase, Errico Orsini, Federico Palazzese, Renato Pacchione, Cesare Iacovone e Alessandro Salvi. Inoltre alcuni soci del CARS sono membri della commissione cavità artificiali S.S.I. (Società Speleologica Italiana) che è intervenuta alle manifestazioni con l’allora coordinatore nazionale, Dott. Michele Betti.

Continua la lettura su Academia.edu, pubblicato l’articolo della rivista speleologica, Opera Ipogea.

Daniele Mancini

Foto Cesare Iacovone/Errico Orsini – CARS

alba degli studi

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