sabato, 27 Aprile 2024
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LA CIRCOLAZIONE MONETARIA NELL’EGITTO TARDO ANTICO STUDIATA GRAZIE AI TESORETTI RINVENUTI

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Migliaia di piccole monete rinvenute presso un sito sul Lago Mareotide o Lago Maryut, nei pressi di Alessandria d’Egitto, sono state esaminate dai numismatici della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia. I risultati dello studio cambierebbero le teorie precedenti sulla circolazione monetaria in Egitto alla fine dell’antichità.

Il centro, conosciuta come Philoxenite nel periodo bizantino, situata sulla sponda meridionale del Lago Mareotide, fu fondato sul sito di un insediamento più antico alla fine del V secolo d.C. Ai tempi dell’imperatore Giustiniano fu eretto un imponente contesto architettonico e infrastrutturale, diventando un importante luogo di sosta per i pellegrini diretti alla tomba di San Mena, uno dei più famosi martiri del primo cristianesimo, nel deserto egiziano.

Il Centro polacco di Archeologia Mediterranea dell’università polacca conduce ricerche archeologiche presso il sito già dal 2000 e i lavori sono supervisionati da Tomasz Derda, docente dell’università.

Monete ostrogote

Nell’ambito di un lungo progetto di ricerca finanziato dal Centro Nazionale polacco delle Scienze, un team di numismatici della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia, guidato Piotr Jaworski, ha esaminato quasi 8.500 monete bizantine e omayyadi. Molte di queste erano parte di tesoretti abbandonati dagli abitanti del centro urbano e dai pellegrini che vi soggiornavano prima dell’ultima tappa del cammino di pellegrinaggio verso Abu Mena.

Secondo Jaworski, l’importanza della ricerca condotta nei pressi del Lago Mareotide non può essere sottovalutata, perché la cultura materiale del centro urbano bizantino offre un’idea di quanto fosse importante anche la metropoli alessandrina. A causa del rapido sviluppo urbano occorso tra XIX e XX secolo, le possibilità di condurre ricerche archeologiche sono state estremamente limitate e lo stato della ricerca sui reperti monetari e i manufatti storici è lungi dall’essere soddisfacente.

I risultati delle ricerche numismatiche condotte presso il Lago Mareotide sono sorprendenti perché dipingono un quadro della circolazione monetaria in Egitto alla fine dell’antichità, diverso da quello noto dalla letteratura scientifica recente. La maggior parte delle pubblicazioni esistenti si concentra sulla monetazione dell’Alessandria bizantina. Un’importante eccezione e materiale di riferimento fondamentale per i numismatici polacchi è il corpo di reperti della vicina Abu Mena, compilato da Hans-Christoph Noeske.

I risultati della ricerca mostrano che prima che i califfi omayyadi prendessero il potere, l’Egitto sembrava far parte di una zona economica che si estendeva ben oltre il territorio del paese e copriva vaste aree del Mediterraneo orientale e la somiglianza più stretta con il modello di circolazione monetaria può essere trovata nell’Israelemoderno.

Monete vandale

Secondo i ricercatori polacchi, questi importanti ritrovamenti sono stati possibili soprattutto perché si sono concentrati su alcuni tesoretti (circa il 75% del totale dei reperti) composti da monete apparentemente meno attraenti: quelle con un diametro di pochi millimetri, chiamati  nummi minimi.

La stragrande maggioranza dei  nummi minimi  era conservata in sacchetti, numerosi dei quali sono stati scoperti nel sito di ricerca. Finora queste monete sono state per lo più emarginate nelle pubblicazioni scientifiche ma i numismatici dell’Università di Varsavia hanno deciso di esaminarli tutti, anche quello più piccolo e mal conservato. Grazie a ciò si è scoperto che il gruppo dei  nummi minimi  rinvenuti presso i centri del lago era dominato dalle monete coniate a Cartagine dai re Vandali e poi, dopo la riconquista dell’Africa ai barbari, da Giustiniano.

I ricercatori hanno anche identificato piccole monete ostrogote che, come le monete vandaliche, iniziarono a fluire ampiamente nel Mediterraneo orientale dopo la fine del regno ostrogoto imposta da Giustiniano. Tra le monete rinvenute, una percentuale significativa sono imitazioni egiziane locali. Includono monete ispirate alla monetazione del Regno di Axum e imitazioni di monete bizantine coniate ad Alessandria. Un gruppo sorprendentemente numeroso sono i grezzi, cioè i dischi di zecca senza conio, in rame o piombo, utilizzate come monete sostitutive.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info:  PAP/Science in Polonia

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