Un’antica barca, realizzata in materiale organico non completamente conservato e rivestita di bitume, è stata oggetto di scavi archeologici nei pressi di Uruk, in Iraq, durante la campagna in corso della Primavera 2022 effettuata dalla Missione tedesco-irachena tra lo State Board of Antiquities e il Dipartimento per l’Oriente del Deutsches Archäologisches Institut.

Il prezioso manufatto è stato documentato digitalmente in tre dimensioni e in fase di completo recupero per un consolidamento strutturale in vista della auspicabile conservazione. Secondo i restauratori tedeschi, potrà essere riconsegnata all’Iraq, nella fattispecie al Museo di Baghdad.

Nei pressi di Uruk, nella zona cuscinetto archeologica, si trovano antichi canali, campi e antichi insediamenti nonché siti produttivi che mostrano quanto fosse importante uno dei più grandi insediamenti urbani della Mesopotamia, se non del mondo, già dalla fine del V millennio a.C.

La barca è stata trovata durante la documentazione sistematica dei dintorni di Uruk -Warka, nel 2018, e documentata tridimensionalmente mediante la fotogrammetria.

La fragile struttura, già parzialmente esposta alle intemperie e all’erosione climatica degli ultimi anni nonché allo smog del traffico vicino al sito che ha gravemente e ulteriormente minacciato la conservazione del manufatto, è in fase di completo scavo.

Il gruppo di ricerca iracheno-tedesco è riuscita a documentare parzialmente i resti della fragilissima barca, documentando un ritrovamento unico: si tratta di un mezzo quasi completamente realizzato in materiale organico (canna, foglie di palma e assi di legno legno) completamente ricoperta di bitume.

È lunga circa 7 mt e larga fino a 1,4 mt, in molti punti non è più spessa di 1 cm. I resti organici, non più conservati, sono visibili solo grazie alle impronte sul bitume.

Il contesto archeologico mostra che la barca affondò sulla riva di un fiume e da allora si è insabbiata, probabilmente circa 4000 anni fa, ricoperta da sedimenti e limo fluviali.

Il lavoro di consolidamento, già direttamente sullo scavo, ha permesso di ricoprire la barca in un guscio di argilla e gesso per la stabilizzazione e quasi tutta la struttura potrebbe essere recuperata.

In conformità con la legge irachena sulle antichità, sarà riportata al Museum di Baghdad per ulteriori studi scientifici e la conservazione definitiva. Si prevede di esporre il manufatto e di mettere a disposizione del pubblico la conoscenza della sua costruzione e del suo contesto di uso e rinvenimento.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: DAI