venerdì, 26 Luglio 2024
Archeologia&Dintorni

ASSOCIAZIONE ARCHEOLOGI GRECI CONDANNA MINACCE DI DISTRUZIONE DI MONUMENTI IRANIANI

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Una dichiarazione dell’Associazione degli archeologi greci condanna fermamente la minaccia del presidente degli Stati Uniti, donald trump (volutamente in minuscolo…) di distruggere 52 obiettivi con monumenti e siti archeologici iraniani rappresentativi del proprio grande patrimonio culturale, il numero equivalente dei 52 ostaggi americani tenuti in ostaggio nell’ambasciata. a Teheran, tra il 1979 e il 1981. Ecco il testo

“Questo tipo di minacce indica una completa ignoranza delle convenzioni internazionali”

“Esprimiamo il nostro orrore per queste palesi minacce che, se attuate, costituiranno un crimine di guerra per tutta l’umanità. Questo tipo di minacce indica una completa ignoranza delle convenzioni internazionali, come la Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato ”.

“La regione dell’Iran di oggi (Persia fino al 1935) è stata abitata fin dal Paleolitico superiore (50.000 anni fa) e aveva già sperimentato una grande fioritura nel decimo millennio a.C. (Paleolitico anteriore). I grandi imperi sono famosi per aver prosperato lì dal I millennio a.C. come quello degli Achemenidi con la monumentale Persepoli, il “diamante del deserto”, come capitale (550-330 a.C.), quella dei Sassanidi e dei Parti, lasciando tutti preziosi esempi della loro cultura materiale”.

“Monumenti iraniani e città eccezionali sopravvivono dal periodo islamico. Oltre al magnifico patrimonio architettonico e i musei iraniani pieni di tesori culturali antichi e moderni, ha anche dato un grande contributo alle arti e alle scienze, come la medicina, l’astronomia, la matematica e la letteratura, una tradizione che continua nelle arti fino ad oggi , nel cinema, nella danza e nella musica; un’eredità che alla fine appartiene a tutto il mondo”.

“In qualità di Associazione degli archeologi greci, siamo al fianco dei nostri colleghi del Servizio archeologico iraniano, unendo le nostre voci con l’UNESCO, ΙCOM, ICOMOS, i musei di Europa e America e con organismi scientifici di portata internazionale come l’American Institute of Archaeology e l’American Anthropological Association”.

“Queste dichiarazioni spaventose ricordano la corrispondente irreversibile distruzione di monumenti da parte dell’isis (anche questo volutamente in minuscolo…), come parte del cupo stato di guerra nel Medio Oriente, con ancora una volta le inevitabili morti di migliaia di persone innocenti, aumentando drammaticamente ondate di migranti disperati, mentre infiamma il fanatismo religioso cieco alla fine sfruttato da coloro che detengono il potere, diffondendo condizioni medievali arretrate nel Mediterraneo orientale e nel suo entroterra”.

“Mirare alla cultura attraverso le bocche dei leader politici, in particolare dei paesi che hanno firmato convenzioni internazionali sulla protezione delle antichità, minaccia di spazzare via la memoria antica e moderna collettiva dei popoli, spiana la strada al contrabbando di antichità in rapida espansione a livello internazionale nel buio centri di Europa e America, il livellamento e l’invasione di ogni traccia di particolarità culturale, moralità e dignità dei popoli coinvolti nella follia delle guerre, con il profitto come unico motivo”.

“Speriamo che il sentimento e la logica democratici alla fine prevarranno negli Stati Uniti e che tali dichiarazioni terroristiche non saranno più ascoltate, causando sconvolgimenti globali “

conclude la dichiarazione.

L’atteggiamento di questo signor trump, come quello di molti politici e cittadini, anche italiani, riflette amaramente lo stato di terrorismo legalizzato propinatoci dai poteri forti, sotto forma di intimidazioni, sotto forma di condizionamenti sociali, appoggiato dalle masse ignoranti e insensibili!

Daniele Mancini

DW Accademy

 

 

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