mercoledì, 6 Novembre 2024
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STUDI SULLE SEQUENZE GENOMICHE DI MINOICI E MICENEI

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Per la prima volta gli scienziati hanno ottenuto e analizzato sequenze genomiche provenienti da ossa e denti degli antichi Minoici e Micenei, che hanno vissuto da tre a cinquemila anni fa, le prime vere civiltà europee.
I nuovi studi suggeriscono che i Minoici e i Micenei condividono gran parte del loro patrimonio genetico:  il ricercatore David Reich, dello Howard Hughes Medical Institute (HHMI), e alcuni colleghi hanno riportato le loro ricerche sul numero del 2 agosto della rivista Nature. La ricerca aggiunge nuovi tasselli alla nostra comprensione di queste culture, conosciute, per lo più, dalle fonti archeologiche e letterarie.

Reich, un genetista evolutivo formatosi alla Harvard Medical School, ha sempre cercato di dare una risposta sul chi fossero i popoli dell’Età del Bronzo: per questo ha deciso di indagare sulle origini di queste antiche civiltà.

Tavoletta in Lineare B

Le loro origini sono sempre state fortemente discusse. Le teorie includono migrazioni provenienti da varie località, tra cui l’Europa e l’Asia Minore, e in diversi momenti, prima e durante l’età del bronzo. Entrambe le culture sono state padrone della scrittura , ma il linguaggio minoico (Lineare A) non è stato ben decifrato. La lingua micenea (Lineare B), una forma precoce del greco, fa parte della famiglia di lingue indoeuropea utilizzate in tutta Europa e in Asia centrale e meridionale dall’inizio della storia comunemente resa per iscritto. L’identità della lingua minoica è sconosciuta.

Nonostante la vasta ricerca archeologica e linguistica, le origini di entrambe le culture e le loro relazioni tra loro e con gli altri popoli dell’età del bronzo, sono rimaste quasi un enigma irrisolto. Il lavoro di Reich e dei suoi colleghi suggerisce che circa tre quarti degli antenati di entrambi i popoli derivino dai primi agricoltori del Mar Egeo, dall’Anatolia occidentale, la Grecia e le isole greche. Ma una piccola parte di queste antiche civiltà greche derivano da antenati provenienti dal Caucaso e dall’Iran.

I Minoici, stanziati sull’isola di Creta da circa il 3100 a.C. a circa il 1050 a.C., sono stati dediti al mare ma, contemporaneamente, grandi costruttori di sofisticati palazzi: uno di questi, grande e complesso, potrebbe essere stata la base storica del mitico Labirinto del Minotauro (si legga del Palazzo di Cnosso, cliccando qui). I Micenei della Grecia continentale, vissuti tra il 1700 a.C. e il 1100 a.C., che hanno conquistato i minoici, sono stati grandi ingegneri e guerrieri feroci. Il nome della loro cultura deriva dalla città di Micene, un sito con un palazzo fortificato, sede del celebre re Agamennone che ha condotto i Greci nella Guerra di Troia.

Reich e i suoi colleghi dello Max Planck Institute, a Jena, e della University of Washington hanno collaborato con archeologi e antropologi greci e turchi per ottenere i campioni di 19 individui dell’età del bronzo provenienti da tombe e altri siti in tutto l’Egeo. L’antico DNA, attentamente estratto dalle ossa e dai denti, è relativo a 10 minoici, 4 micenei, 3 individui dell’Anatolia sud-occidentale, un individuo di Creta risalente al dopo arrivo dei micenei sull’isola e un individuo del neolitico (circa 5.400 a.C.) proveniente dalla terraferma, precedente l’emergere delle civiltà greche.

I ricercatori hanno quindi confrontato e contrastato i nuovi campioni di DNA con dati precedentemente ottenuti analizzando 332 altri antichi individui, 2.614 umani attuali e 2 cretesi attuali.

Frammento di affresco da un palazzo minoico

Iosif Lazaridis, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Reich e autore principale dello studio, afferma che il nuovo studio mostra anche che i Micenei hanno ascendenze ancor più distinte dai Minoici: il loro contributo genetico è derivante dalle popolazioni delle steppe a nord del Mar Nero e del Mar Caspio.

Gli studiosi hanno anche individuato la provenienza della lingua indoeuropea che ha dato origine alle lingue italiche, germaniche, slave e hindi, se si sia diffusa con migrazioni dall’Anatolia o dalla steppa. I lavori precedenti di Reich e dei suoi colleghi hanno sostenuto che provenisse dalla steppa ma gli ultimi dati suggeriscono che coloro che hanno introdotto la prima lingua greca potrebbero essersi formati nella parte meridionale del flusso delle migrazioni che hanno contribuito alla dispersione delle altre lingue indoeuropee, sottolineando che il greco sia derivato dalla stessa espansione dei popoli.

Ma se ci sono dei barlumi sulle origini di queste antiche civiltà greche, rimangono delle domande senza risposta: è ancora sconosciuto quando i comuni antenati “orientali” di Minoici e Micenei siano arrivati ​​sulle sponde dell’Egeo; ma anche la cosiddetta “eredità settentrionale”, trovata solo nei Micenei, è da risolvere se tale contributo fosse in un’unica rapida migrazione o in onde sporadiche per un lungo periodo.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Howard Hughes Medical Institute; Nature

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