venerdì, 4 Ottobre 2024
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SCAVI DI UN INSEDIAMENTO NEOLITICO DELLA CULTURA DELLA CERAMICA LINEARE, EILSLEBEN, GERMANIA

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Tra il 1974 e il 1989, sono stati condotti estesi scavi archeologici nei pressi di Eilsleben, nel distretto di Börde, Sassonia-Anhalt, Germania, in un insediamento di 7.500 anni fa dei primi agricoltori dell’Europa centrale e sono state portate alla luce fortificazioni, tombe e resti di abitazioni.

Con una superficie totale di 12 ettari, l’insediamento è uno dei più grandi del suo tempo e si trova nella periferia settentrionale dell’area di distribuzione della Cultura della Ceramica lineare (Bandkeramik o Linearbandkeramik o LBK).  Sono stati nuovamente effettuati scavi archeologici nel sito che, attraverso l’uso dei metodi più recenti, forniranno approfondimenti sulla disposizione dell’insediamento e sui contatti dei primi agricoltori della regione con le società di cacciatori-raccoglitori contemporanee.

La ricerca archeologica dell’Ufficio Statale per la Gestione del Patrimonio e l’Archeologia (LDA) della Sassonia-Anhalt si sta svolgendo nei pressi di Eilsleben con ricercatori della Martin Luther Universität Halle-Wittenberg (MLU), della Freie Universität Berlin (FU) e anche con la partecipazione internazionale nella preparazione di un progetto di ricerca completo da parte della LDA.

Il sito di Eilsleben è stato oggetto di scavi intensivi tra il 1974 e il 1989 da parte dell’allora direttore del Museo statale di Preistoria, Dieter Kaufmann. A quel tempo, furono scoperte parti di un grande insediamento dei primi agricoltori dell’Europa centrale, appartenenti alla cosiddetta Cultura della Ceramica lineare (5500-4800 a.C.) con fortificazioni, tombe e resti di abitazioni, fossati associati a complessi rituali, tra cui il sacrificio di animali e, secondo l’interpretazione di allora, di esseri umani.

È ancora in corso un’elaborazione e una valutazione completa dei reperti rinvenuti nel passato secondo gli standard scientifici più moderni e le nuove ricerche presso l’LDA hanno stimolato la necessità di nuove indagini sul sito, con l’obiettivo di comprendere meglio lo stile di vita e l’economia dei primi agricoltori.

È stato a lungo controverso nella ricerca se l’agricoltura e l’allevamento del bestiame siano arrivati ​​nell’Europa centrale all’inizio del Neolitico circa 7.500 anni fa come parte di un’immigrazione di contadini o tramite un trasferimento di idee. Negli ultimi anni, gli studi archeogenetici hanno supportato il primo modello: mostrano una massiccia immigrazione di individui dall’Anatolia e dall’Egeo che si stabilirono sui fertili terreni di loess e spinsero le società locali di cacciatori-raccoglitori del Mesolitico in zone periferiche che erano meno adatte all’agricoltura.

Alcuni trasferimenti, ad esempio nell’area degli strumenti in pietra o di tipo osseo, indicano strette relazioni tra gli immigrati e la popolazione locale, che non sono ancora del tutto comprese. L’insediamento di Eilsleben svolge qui un ruolo speciale, poiché si trova all’estremità più settentrionale del mondo agricolo, in una regione che deve essere stata predestinata allo scambio con le comunità di cacciatori-raccoglitori circostanti.

Il sito nei pressi di Eilsleben fu identificato tramite ritrovamenti superficiali negli anni ’20 e poi, a caus dei lavori di bonifica, scavato a partire dagli anni ’70. Si potevano distinguere due fasi di insediamento. Un edificio orientato nord-sud con caratteristiche fosse di estrazione dell’argilla lungo le pareti e i resti di una trincea difensiva larga da 2,5 a 3 metri e profonda da 0,5 a 0,7 metri appartenente alla più antica Cultura della Ceramica lineare.

Già nel 2006, un’indagine geofisica confermò l’esistenza di numerosi altri edifici orientati in modo simile ma non ancora scavati. Durante la più recente Cultura della Ceramica lineare, fu costruita una fortificazione inizialmente circolare con un bastione, un fossato e una recinzione in legno. Una sorgente era situata centralmente in questo complesso e in una fase successiva, la fortificazione fu ampliata in una struttura trapezoidale, di nuovo con un bastione, un fossato e una palizzata.

Nella parte meridionale, un possibile secondo fossato e due ingressi possono essere identificati dalle fotografie aeree che saranno verificate con le indagini sul campo. I vecchi scavi avevano rivelato diversi manufatti che gli archeologi avevano interpretato come prova di complessi riti sacrificali che includevano anche sacrifici umani. Saranno condotte ulteriori ricerche per verificare la certezza di queste interpretazioni.

I nuovi scavi sono stati preceduti da ampie indagini geomagnetiche, che completano le ricerche sull’estensione dell’insediamento: su questa base, un’area di 200 metri quadrati è attualmente esaminata in dettaglio. Per la prima volta, vengono utilizzati metodi moderni come analisi dei sedimenti, micromorfologia e analisi fitolitiche per comprendere più in dettaglio la formazione del sito, la disposizione e le aree di attività.

L’ampio materiale di ritrovamento, costituito da frammenti di vasi di ceramica, utensili in pietra (ad esempio, lame, punte di freccia, asce) e manufatti in osso e corna, viene esaminato per definirne le  funzioni utilizzando i metodi dell’archeologia degli oggetti, comprese le analisi dei residui e dell’usura. L’attenzione è rivolta in particolare alle categorie di ritrovamenti che possono fornire informazioni sugli scambi con gruppi di cacciatori-raccoglitori.

Gli scavi stanno già mostrando che i resti dell’insediamento neolitico sono sorprendentemente ben conservati. Gli scavatori hanno trovato buche di palo di abitazioni e resti di muri in canne e fango. Le concentrazioni di reperti vengono ulteriormente scoperte e campionate per trarre conclusioni sull’uso dello spazio. Sono coinvolti negli scavi 20 studenti tedeschi e internazionali, che stanno completando parte della loro formazione metodologica in tecniche di rilevamento, scavo e documentazione.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt – Landesmuseum für Vorgeschichte

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