venerdì, 4 Ottobre 2024
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RINVENUTO PREZIOSO RELIQUIARIO IN AVORIO DAGLI SCAVI DI IRSCHEN, AUSTRIA

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Dall’estate del 2016 gli archeologi di Innsbruck stanno conducendo scavi in ​​un insediamento collinare tardoantico nel comune di Irschen, nel sud dell’Austria. Due anni fa hanno rinvenuto un reliquiario cristiano in avorio riccamente decorato ancora celato in una urna precedentemente sconosciuta.

Nel 2022, un team di ricercatori guidato dall’archeologo Gerald Grabherr ha rinvenuto, in una chiesa paleocristiana sul Burgbichl, nel comune di Irschen, nell’Austria meridionale, un reliquiario di marmo di circa 20 per 30 centimetri nascosto sotto l’altare nell’area della cappella laterale.

Il reliquiario conteneva una pisside d’avorio molto frammentata e riccamente decorata con motivi cristiani, un reliquiario che normalmente viene portato via come la parte “più sacra” quando una chiesa viene abbandonata. In questo caso, tuttavia, è stato abbandonato.

È la prima pisside di questo tipo ad essere trovata in un contesto archeologico in Austria e, nel mondo, si conoscono circa 40 scatole d’avorio e le poche pisside esistenti sono conservate nei tesori delle cattedrali o esposte nei musei.

Fin dalla sua scoperta, il reliquiario in avorio, molto fragile e risalente a 1500 anni fa, è stato conservato presso l‘Università di Innsbruck. Secondo Ulrike Töchterle, responsabile del laboratorio di restauro di Innsbruck,  l’avorio, in particolare quello conservato a terra come nel reliquiario di marmo, assorbe l’umidità dall’ambiente circostante, è molto morbido e si danneggia facilmente. Inoltre, l’essiccazione incontrollata può portare a restringimenti e crepe e quindi a danni che non possono più essere riparati.

Negli ultimi due anni, i singoli pezzi della pisside in avorio sono stati analizzati scientificamente. la Töchterle osserva che, causa dell’umidità molto elevata al 90%, nel reliquiario di marmo il rischio di condensa e formazione di muffa era molto alto e il contenuto non poteva essere lasciato asciugare troppo rapidamente. Significava che doveva essere garantito un processo di essiccazione molto attento e prolungato. Le parti più grandi sono deformate, motivo per cui la pisside non può più essere riportata al suo stato originale. Tuttavia, i ricercatori stanno lavorando a una ricostruzione 3D.

Se, inizialmente, gli archeologi presumevano che nella scatola di marmo fossero stati rinvenuti anche i resti di un santo, cioè una reliquia nel senso classico del termine, la stratificazione dei frammenti rinvenuti nel santuario indica che la pisside d’avorio è stata già rotta in epoca tarda antichità e poi deposta nell’altare. Secondo Grabherr, anche la pisside era considerata sacra e veniva trattata come tale perché era in contatto con una reliquia. Il significato archeologico e storico-artistico della pisside non può essere, dunque, negato.

Da un lato, la pisside mostra una figura ai piedi di una montagna: l’uomo raffigurato sta distogliendo lo sguardo e una mano si alza dal cielo sopra di lui, ponendo qualcosa tra le sue braccia. Grabherr ritiene che sia tipica raffigurazione della consegna delle leggi a Mosè sul monte Sinai, l’inizio del patto tra Dio e l’uomo dell’Antico Testamento.

Seguono raffigurazioni di personaggi biblici, per esempio, un uomo su un carro con due cavalli imbrigliati e anche qui una mano che esce dalle nuvole tira questa figura verso il cielo, raffigurazione identificabile come l’ascensione di Cristo, l’adempimento del patto con Dio. La raffigurazione di scene dell’Antico Testamento e la loro connessione con scene del Nuovo Testamento è tipica della tarda antichità; tuttavia, la raffigurazione dell’Ascensione di Cristo con la cosiddetta biga, un carro trainato da due cavalli, è molto particolare e finora sconosciuta.

Sono attualmente in corso ulteriori indagini sul reliquiario di Irschen: la Töchterle ritiene che se da un lato è ancora necessario determinare l’origine esatta del marmo, dell’avorio e dell’elefante, utilizzando analisi degli isotopi stabili, anche i componenti metallici, come le cerniere della pisside in metallo, sono ancora in fase di esame, così come la colla utilizzata per l’avorio.

Infine, ma non meno importante, nella scatola di marmo sono state trovati elementi in legno, presumibilmente parti della chiusura della pisside: non si può escludere del tutto, ma è improbabile che si tratti di una reliquia. Anche questi pezzi di legno vengono analizzati più attentamente per indicarne il tipo di legno, la sua origine e la cronologia.

Irschen è un comune della valle carinziana della Drava, nel sud dell’Austria, dove gli archeologi dell’Università di Innsbruck  effettuano scavi dal 2016 . Si sta indagando su un insediamento collinare tardoantico, abbandonato intorno all’anno 610 e finora completamente dimenticato, che copriva un’area di circa un ettaro.

Fino ad oggi i ricercatori hanno trovato e documentato diverse abitazioni, due chiese cristiane e una cisterna oltre agli effetti personali degli ex abitanti dell’insediamento; in una delle chiese sono stati rinvenuti un fonte battesimale a forma di stella e un reliquiario.

Secondo Grabherr, quando alla fine dell’Impero Romano i tempi divennero più incerti, soprattutto nelle province periferiche dell’impero, compresa l’area che oggi è l’Austria, gli abitanti fondarono sempre più insediamenti sulle colline più facilmente difendibili e fuori dal fondovalle. L’anno 610 segna una svolta: in quest’anno, non lontano dall’insediamento di Irschen, si svolge la battaglia di Aguntum, dove un esercito slavo incontra eserciti e coloni Baiuvari. Questa battaglia, vinta dagli slavi, segna la fine dell’affiliazione della regione con l’antico mondo mediterraneo e anche con il cristianesimo: i coloni slavi portano con sé il proprio mondo di usanze e divinità e l’insediamento di Irschen è stato abbandonato.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

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