domenica, 28 Aprile 2024
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RINVENUTO MANUFATTO MAYA REALIZZATO CON OSSO UMANO, PALENQUE, MESSICO

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Per la prima volta, nel sito archeologico di Palenque, dove ancora oggi si svolgono importanti scavi, è stato scoperto un ornamento nasale maya realizzato con ossa umane. Questo eccezionale piccolo oggetto della scultura maya, identificato da un team INAH, Instituto Nacional de Antropología e Historia è stato ritrovato in un deposito rituale di un edificio del periodo tardo classico (600-850 d.C.).

L’oggetto è stato trovato in un buco di 26 centimetri di diametro e 30 centimetri di profondità. È stato necessario setacciare i vari elementi rinvenuti all’interno di questo deposito costituito da terra molto scura. Sono state trovate grandi quantità di carbone e lame di ossidiana. Questa roccia vulcanica vetrosa e nera si trova regolarmente nella cultura meoamericana sia per le armi che per la creazione di oggetti di lusso. Sempre sul fondo di questo deposito sono stati rinvenuti semi e lische di pesce, resti di tartaruga ed infine il piccolo ornamento nasale lungo circa 6 centimetri.

Questo tipo di ornamento non era un elemento della vita quotidiana delle popolazioni maya vissute prima dell’arrivo dei sanguinosi conquistadores, era riservato a persone di alto rango o con una marcata propensione alle pratiche rituali. L’oggetto, di grande finezza artistica, è stato preso e scolpito da una tibia umana, e più in particolare dalla parte inferiore della tibia, in modo che la forma potesse adattarsi al ponte del naso di chi lo avesse indossato. Sulla parte sinistra del gioiello è scolpito un uomo con un copricapo a forma di testa di uccello e dei gioielli.

Il personaggio raffigurato porta con sé un fascio cultuale funerario designato dalla presenza di un teschio e di un tessuto all’altezza dei piedi, elementi che gli archeologi ritengono sia una sorta di legame con il mondo funerario, importante per chi indossava questo gioiello. I Maya mostrarono in numerose occasioni le loro grandi qualità nell’opera di scultura monumentale e in questo caso mostrano il loro avanzato know-how sui materiali fragili e complessi da lavorare.

Chiamato yacatl, il naso rappresenta una parte del corpo altamente simbolica per le élite maya e le figure religiose della società. Il suo ornamento poteva assumere la forma di un gioiello posto all’altezza del setto, forato, in particolare adoperato durante un’intronizzazione reale in cui il naso del futuro sovrano veniva forato al centro con un artiglio di uccello o un osso di giaguaro. 

Tuttavia l’ornamento nasale può anche essere messo in relazione al desiderio di personificare un dio in un contesto rituale. Secondo i ricercatori di INAH, infatti, il manufatto potrebbe rivestire l’idea che un oggetto del genere possa essere utilizzato per rappresentare una divinità legata al mais, alimento di grande importanza per questa regione del mondo. Questa idea sarebbe associata alla somiglianza fisica con la divinità caratterizzata da un cranio molto allungato e un naso lungo.

Se fosse possibile fin dalla nascita modificare artificialmente la forma dei teschi, come si vede nell’archeologia precolombiana in alcuni casi, il naso potrebbe essere stato caratterizzato dall’ornamento in questione. Inoltre, i Maya tenevano molto ad adornare il corpo, dalla testa ai piedi

Tuttavia questa resta un’ipotesi e il manufatto eccezionale dimostra ancora una volta l’alta qualità del lavoro dei Maya e la loro ricca capacità artistica di motivi su piccoli oggetti dedicati alla cura del corpo, sia dal punto di vista estetico e, soprattutto, funzionale all’interno di un quadro sociale con ruoli ben definiti. Al momento è impossibile attribuire l’appartenenza di ornamento e perché sia stato collocato in questo deposito votivo di Palenque.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: INAH a Palenque

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