MAPPING ANCIENT POLYTHEISM, UN DATABASE ONLINE SUGLI ANTICHI POLITEISMI
Un progetto innovativo, The ERC Advanced Grant MAP, Mapping Ancient Polytheisms, Cult Epithets as an Interface between Religious Systems and Human Agency, è a disposizione di studiosi e ricercatori: finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca per i cinque anni di sviluppo del progetto, iniziato nell’ottobre 2017 fino a a settembre 2022, nel laboratorio PLH (Patrimoine Littérature Histoire) dell’Università Tolosa – Jean Jaurès, è condotto da Corinne Bonnet, docente di Storia della Grecia Antica
Il team multidisciplinare è composto da specialisti in religioni antiche, discipline umanistiche digitali (in particolare mappatura web e database), mentre il progetto dovrebbe essere rivolto solo al mondo accademico e agli studiosi interessati a comprendere come funzionavano le religioni antiche.
Il progetto Mapping Ancient Polytheism, dunque, si occupa del modo in cui le società antiche denominavano le loro divinità, come concepissero e modellassero i complessi poteri divini utilizzando appellativi variabili in combinazioni variabili.
La conoscenza delle antiche divinità finora concepita come esseri singolari o personificati sembra essere semplicistica e non consente di considerare la complessità strutturale e le dinamica dei sistemi religiosi antichi. Il progetto si prefissa, dunque, di analizzare le reti dei multiformi poteri divini e il loro ambiente di riferimento e operatività.
Per comprendere i poteri divini e i loro legami ma anche le logiche relazionali che li legavano, il progetto MAP tiene conto delle cosiddette “sequenze onomastiche”, ovvero le combinazioni di vari tipi di nomi o elementi divini (sostantivi, epiteti, titoli, frasi, ecc.). Alcuni di questi elementi sono specifici, altri sono condivisi da diversi divinità. Prendendo in considerazione uno o più interlocutori divini rilevanti, proprio questi elementi onomastici giocherebbero un ruolo strategico nella comunicazione rituale in un dato contesto rituale.
Il progetto MAP si avvicina molto al mondo greco e semitico occidentale con un metodo comparatista, su una scala a lungo termine per il periodo compreso tra il 1000 a.C. circa e il 400 d.C. Per il momento, i dati disponibili (registrati, verificati e convalidati) coprono principalmente il Vicino Oriente, Cipro, Egitto e Cirenaica, Nord Africa, Penisola iberica, Sicilia e Malta. Presto verranno registrate e convalidate altre iscrizioni (Attica, Mar Egeo, destinando il database ad essere costantemente arricchito.
In una dimensione veramente mediterranea, Mapping Ancient Polytheism prende in considerazione diversi politeismi e un monoteismo, quello di Israele, rivisitando entrambe le nozioni attraverso l’analisi delle strategie di denominazione di dei e dee. Grande attenzione sarà riservata alle variazioni cronologiche e spaziali che contribuiranno ad aggiornamenti nella cartografia e nel web mapping di sequenze onomastiche divine.
Il progetto MAP mira, quindi, a raccogliere tutte le sequenze onomastiche divine presenti in iscrizioni e papiri, ma anche in una selezione di fonti letterarie. I documenti saranno registrati in un database ad accesso aperto, disponibile tramite la piattaforma HUMA-NUM. Questo database fornirà anche abbondanti metadati relativi a contesti (rituali) e agenti (sociali) consentendo di soddisfare numerose richieste. I dati registrati nel database verranno poi analizzati attraverso strumenti statistici, cartografici e di mappatura wep.
Esistono quasi 2000 riferimenti bibliografici e la possibilità di generare risultati di query in formato csv, mappe in vari formati, uno strumento per analizzare la struttura delle sequenze onomastiche, altre info. A breve sono previsti aggiornamenti
Il progetto MAP intende organizzare anche un ampio ventaglio di attività scientifiche: seminari, workshop, conferenze, pubblicazioni, corsi di formazione per giovani ricercatori, divulgazione per un pubblico più ampio grazie a diversi partenariati nazionali e internazionali.
Attraverso l’analisi dei sistemi onomastici divini, sarà esplorato il campo religioso come spazio di sperimentazione variabile in cui l’azione umana è mossa da strategie, tra norme di carattere religioso e inventiva (creatività), sarà possibile accedere alle interpretazioni dei vari metodi di rappresentazione del divino, nonché alle strategie di comunicazione tra l’uomo e le divinità.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Mapping Ancient Politeism – Accesso al DB