Dopo anni di ricerca, Kathryn Reese-Taylor, docente e ricercatrice presso il Dipartimento di Antropologia e Archeologia dell’Università di Calgary, coadiuvata da un team di colleghi internazionali, ha utilizzato il LiDAR (la tecnologia di telerilevamento che  misura la distanza da un oggetto illuminandolo con una luce laser e che al contempo è  in grado di restituire informazioni tridimensionali ad alta risoluzione sull’ambiente circostante) per scoprire i segreti nascosti dalla vegetazione dell’enorme città maya di Calakmul.

I ricercatori del Bajo Laberinto Archaeological Project, un progetto di ricerca internazionale e multidisciplinare guidato dall’Università di Calgary e diretto dalla Reese-Taylor, possono ora comprendere meglio la densità e le modifiche del paesaggio dell’antico insediamento maya di Calakmul, in Messico.

La Reese-Taylor conferma che grazie alle immagini LiDAR , il team è in grado di comprendere l’immensa dimensione dell’insediamento urbano di Calakmul e le sue sostanziali modifiche paesaggistiche che hanno supportato un sistema agricolo di sfruttamento intensivo del territorio.

I ricercatori sono riusciti a identificate quanto tutta la terra disponibile dai gruppi umani di Calakmul fosse coperta da canali d’acqua, terrazze, muri di contenimento e dighe, utilizzati per fornire sicurezza alimentare e idrica ai residenti del centro maya.

Sebbene il numero di individui che vissero a Calakmul, durante l’apice del governo del Re Serpente, non fosse una sorpresa completa grazie alle precedenti mappature e indagini archeologiche dell’Università Autonoma di Campeche e dell’INAH, il team è rimasto sbalordito dalla scala e dal grado di urbanizzazione intensa del territorio.

In tutta l’area censita sono stati individuati immensi complessi residenziali, alcuni con ben 60 singole strutture, sedi di grandi nuclei familiari composti da famiglie più o meno allargate e membri affiliati . Queste grandi unità residenziali erano raggruppate attorno a numerosi templi, santuari e mercati, rendendo Calakmul una delle città più grandi del continente americano nel 700 d.C.

Ma non è tutto ciò che la squadra ha potuto vedere. La Reese-Taylor osserva che le eccezionali immagini del LiDAR hanno mostrato quanto l’entità della modifica del paesaggio fosse uguale alla scala della popolazione urbana. Infatti, tutto il terreno disponibile era coperto da quei sistemi di canalizzazione, terrazzamenti e controllo delle acque necessari per raggiungere l’autosufficienza alimentare della popolazione.

In futuro, le indagini attraverso il LiDAR saranno utilizzate dall’INAH per contribuire alle politiche di protezione della biosfera in previsione del previsto aumento del turismo nell’area. I progetti di telerilevamento continueranno, inoltre, a sostenere il progetto archeologico di Bajo Laberinto Archaeological Project che mira a indagare le cause del rapido aumento della popolazione a Calakmul e il suo effetto sull’ambiente della regione.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini