Dopo la pausa causata dalla pandemia di Covid-19, la missione archeologica kuwaitiana-polacca (KPAM) ha ripreso a lavorare nel Deserto di Al-Subiyah, nel nord del Kuwait. Il team scava nel sito preistorico di Bahra 1, che risale al periodo Ubaid corrispondente nella metà del VI millennio a.C.

Bieliński, direttore della squadra polacca del KPAM, presentando i risultati del lavoro di questa stagione al Bahra 1 a margine di un incontro all’ambasciata polacca in Kuwait, conferma l’immenso piacere per il ritorno della missione in Kuwait per riprendere il lavoro interrotto dopo la stagione 2019.

Bahra 1, portato alla luce da Ad-Duweish, direttore presso il Museo Nazionale del Kuwait e condirettore del KPAM, osserva, è un grande insediamento che presenta elementi culturali sia della tradizione neolitica araba che della cultura Ubaid calcolitica che si sviluppò nella Mesopotamia meridionale. È il più grande insediamento di questo periodo conosciuto dalla penisola arabica.

Il KPAM, un progetto di cooperazione internazionale tra il Consiglio nazionale delle arti e delle lettere della cultura dello Stato del Kuwait (NCCAL) e il Centro polacco di archeologia mediterranea, Università di Varsavia (PCMA UW), ha scavato il sito dal 2009

Bahra 1 ha già prodotto preziosissimi manufatti di notevole spessore culturale: tra questi, un frammento di una fibula in rame, un ritrovamento estremamente raro anche nella Mesopotamia meridionale, ed eccezionale nella penisola arabica , è in mostra nel Museo Nazionale del Kuwait.

Il sito ha anche prodotto la più grande collezione di ceramiche del periodo Ubaid in qualsiasi sito della penisola arabica. Circa la metà dei quasi 20.000 frammenti rinvenuti appartiene agli Ubaid Ware (vasi importati dalla Mesopotamia); l’altra metà è costituita da se Red Ware, un tipo di ceramica utilitaristico che si ritiene sia stato prodotto nella penisola arabica. Abbastanza singolare, questa collezione include un contenitore in argilla cruda che fornirebbe l’evidenza archeologica per affermare che tutti i contenitori siano state effettivamente realizzate qui, nell’Al-Subiyah, un’informazione vitale, poiché nessuna traccia del genere è mai stata riportata da altri siti con questo tipo di ceramica.

Nell’ultima campagna di scavo è stato ritrovato un frammento di un modello in ceramica riconducibile ai siti del periodo Ubaid: la loro popolarità dimostra l’importanza dei contatti marittimi in questo periodo.

Tra le scoperte eccezionali a Bahra 1 c’è un  edificio speciale interpretato da Bieliński, come un possibile tempio, il primo del suo genere nella regione. Il ricercatore conferma che quest’anno hanno scavato un’area proprio dietro questo presunto tempio per scoprire come funzionava all’interno dell’insediamento: le ricerche si espandono anche nella ricerca di un vicino complesso edilizio più antico, con una storia complicata e diverse fasi costruttive.

In uno degli ambienti è stato realizzato un piccolo ma ineguagliabile ritrovamento: un frammento di un ciondolo in pietra raffigurante un rapace con le ali spiegate. Secondo Bieliński, le raffigurazioni di tali uccelli sono note all’interno della cultura di Ubaid e in quelle della Mesopotamia settentrionale, ma questo manufatto è dtsto ritrovato in scavi di un sito archeologico. Gli archeologi ritengono che non sarebbe fuori luogo confermare che nel VI millennio a.C. un oggetto del genere sia piuttosto sorprendente .

Oltre ai regolari lavori di scavo, il KPAM offre anche opportunità di formazione per giovani archeologi dell’NCCAL. Partecipano a regolari lavori sul campo, acquisendo esperienza nell’esplorazione di un sito preistorico e prendono parte a seminari sull’elaborazione e la documentazione dei reperti.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Polish Centre of Mediterranean Archaeology, University of Warsaw