venerdì, 11 Ottobre 2024
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DA UN RECENTE STUDIO, AFFINATE DENDROCRONOLOGIA E DATAZIONE AL RADIOCARBONIO

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La datazione dei reperti gioca un ruolo chiave in archeologia. È sempre fondamentale conoscere la datazione di una tomba, di un insediamento o un di singolo manufatto.

Determinare l’età dei reperti della preistoria è possibile solo da pochi decenni e a questo scopo vengono utilizzati due metodi: la dendrocronologia, che consente la datazione sulla base di sequenze di anelli annuali negli alberi, e la datazione al radiocarbonio, che può calcolare l’età approssimativa dei reperti in base al tasso di decadimento dell’isotopo radioattivo del carbonio  14 C contenuto negli elementi organici.

Un team guidato dall’Istituto di Scienze archeologiche dell’Università di Berna è riuscito a datare con precisione il legno proveniente dal sito archeologico di Dispilio, nel nord della Grecia, a diverse attività edilizie realizzate e ascrivibili al periodo compreso tra il 5328 e il 5140 a.C.

In questo sito, dove in precedenza non era stato possibile computare una datazione, i ricercatori hanno utilizzato particelle ad alta energia provenienti dallo spazio, che possono essere datate in modo affidabile al 5259 a.C. La loro ricerca è stata pubblicata sulla rivista  Nature Communications.

La dendrocronologia utilizza modelli caratteristici di crescita degli anelli annuali nel legno, che sono influenzati anche dalle condizioni climatiche. Di conseguenza, un oggetto in legno può essere datato confrontando le larghezze degli anelli di crescita annuale con le cronologie standard o regionali già esistenti.

Secondo l’autore principale dello studio, Andrej Maczkowski, dell’Istituto di scienze archeologiche dell’Università di Berna, nell’Europa centrale esiste una cronologia degli anelli degli alberi che risale a quasi 12.500 anni fa, fino all’anno 10.375 a.C. Tuttavia, questa cronologia si applica solo ad alcune regioni. Non esiste una cronologia coerente per la regione del Mediterraneo.

Pertanto, la datazione di dendrocronologia di questa regione deve essere classificata come “fluttuante” utilizzando la datazione al radiocarbonio. Finché un albero è vivo, assorbe l’isotopo radioattivo  14 C (radiocarbonio) contenuto nell’atmosfera terrestre attraverso la fotosintesi. Quando muore non assorbe più  14 C; l’isotopo decade con un tempo di dimezzamento di 5730 anni.

Un metodo di misurazione di laboratorio può quindi essere utilizzato per determinare la quantità di  14 C ancora contenuta in un particolare anello di un albero e quindi calcolare il momento approssimativo della morte dell’albero nel corso del tempo di dimezzamento noto.

Secondo Maczkowski, l’accuratezza di tali classificazioni è, nel migliore dei casi, nell’ordine dei decenni. Inoltre, fino a poco tempo fa si riteneva che la datazione dendrocronologica fosse possibile solo se disponibile una cronologia regionale continua degli anelli degli alberi, come è il caso dei periodi preistorici in sole tre regioni del mondo: Stati Uniti sudoccidentali, nord Prealpi e Inghilterra/Irlanda.

Nel 2012 è emersa una soluzione al problema: il fisico giapponese Fusa Miyake ha scoperto che un massiccio afflusso di raggi cosmici, presumibilmente dovuto a eruzioni solari, può causare un aumento del contenuto di 14 C nell’atmosfera e che si deposita negli anelli degli alberi dei rispettivi anni . Questi picchi possono essere datati con precisione sulla base delle lunghe cronologie degli anelli degli alberi e, poiché sono eventi globali, sono importanti punti di ancoraggio, soprattutto nelle regioni senza cronologie coerenti degli anelli di crescita annuale.

Albert Hafner, professore di archeologia preistorica all’Università di Berna, osserva che Miyake ha riconosciuto i primi punti di ancoraggio di questo tipo e ha così determinato un cambio di paradigma nell’archeologia preistorica. Ad oggi, fino al 12.350 a.C. si conoscono una dozzina di questi eventi di Miyake, mentre i due eventi importanti del 5.259 e del 7.176 a.C. sono stati scoperti solo nel 2022 dai ricercatori dell’ETH di Zurigo.

Negli ultimi secoli non si sono registrati eventi simili di simile portata e se un evento di questa portata, come nel 5259 a.C., accadesse oggi, avrebbe probabilmente un effetto disastroso sulle telecomunicazioni e sull’elettronica.

Analizzando 787 pezzi di legno, provenienti dal sito archeologico di Dispilio, per l’analisi di dendrocronologia,  il gruppo di ricerca del progetto EXPLO guidato dall’Università di Berna è riuscito a stabilire una cronologia annuale dell’anello di crescita che copre 303 anni e termina nel 5140 a.C. e Orestida, nel nord della Grecia.

Le fasi insediative identificate mostrano varie attività di costruzione di case nell’arco di 188 anni tra il 5328 e il 5140 a.C. e questa datazione precisa è possibile perché durante questo periodo si verificò un evento Miyake noto nel 5259 a.C.

I ricercatori dell’ETH di Zurigo sono stati in grado di rilevare un picco nel contenuto di radiocarbonio durante questo periodo mediante la datazione al radiocarbonio di diversi anelli di crescita annuali definiti individualmente. Si trattava, quindi, di riprodurre questo picco, che si riflette globalmente nelle cronologie degli anelli di crescita annuale del larice siberiano, del pino americano e della quercia europea, sulla cronologia degli anelli di crescita annuale di Dispilio, in Grecia, e collegandolo al punto di ancoraggio 5259 a.C.

Hafner ritiene che i Balcani siano la prima regione al mondo a beneficiare di questo cambiamento di paradigma e ad essere in grado di determinare con successo la datazione assoluta indipendentemente da un calendario coerente.

Maczkowski aggiunge che le aspettative del proseguo della ricerca sono dirette ad altre cronologie che possano ora essere collegate alla ‘Cronologia Dispilio’ in rapida successione. Ciò apre la strada allo sviluppo di una dendrocronologia regionale per i Balcani meridionali che hanno i più antichi insediamenti lacustri d’Europa, i cui siti risalgono a poco dopo il 6000 a.C.

Il cerchio quadra perché la regione ha svolto un  ruolo chiave  nell’espansione dell’agricoltura in Europa.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Berna

Datazione al radiocarbonio

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