venerdì, 26 Luglio 2024
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ANCHE I NEANDERTHALIANI LAVORAVANO GLI OSSI ANIMALI

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L’Homo sapiens non è l’unico ominide che sia riuscito a trasformare gli ossi animali in strumenti. Un team internazionale, guidato dai ricercatori di Tracéolab presso l’Università di Liegi, ha scoperto un’autentica industria di lavorazione degli ossi nel sito neandertaliano di Chez-Pinaud, a Jonzac (Francia), che potrebbe contribuire a dirimere la questione.

I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista PLOS ONE, fanno luce su un aspetto poco noto della tecnologia dei Neanderthaliani.

Da 45.000 anni in poi, gli esseri umani anatomicamente moderni sono presenti nell’Europa occidentale, sostituendo infine le ultime popolazioni di Neanderthaliani. Questo momento vede anche importanti cambiamenti nelle culture materiali, in particolare la grande varietà di oggetti in osso, tra cui armi da caccia, ornamenti e figurine completamente sagomate introdotte dai moderni gruppi umani.

La loro assenza dai siti di Neanderthal ha portato a supporre che questi gruppi non producessero strumenti e strumenti ossei, teoria semplicemente dedotta per riflettere la differenza cognitiva tra le due popolazioni di ominidi. Poiché i Neanderthal non sapevano come lavorare questa materia prima, si limitavano a raccogliere frammenti ossei tra i resti di macellazione, utilizzandoli unicamente come ritoccatori per modellare strumenti di selce.

Nuovi scavi nel sito neanderthaliano di Chez-Pinaud, condotti da un team intemazionale dal 2019, hanno permesso di riconsiderare questa ipotesi. Secondo Malvina Baumann, ricercatrice MSCA presso Traceolab di ULiège e prima autrice dell’articolo, gli studi in corso hanno dimostrato che gli strumenti in osso sono numerosi quanto quelli in selce. Inoltre, la loro diversità testimonia una vera e propria industria che si compone non solo di ritoccatori ma anche di utensili da taglio, raschietti, scalpelli e levigatrici, utilizzati per varie attività e su molteplici materiali.

Questi strumenti ossei sono identificabili sulla base di tracce di lavorazione e uso presenti sulla loro superficie e all’interno degli strumenti stessi, rilevati mediante microtomografia a raggi X.

La scoperta di un’industria ossea a Chez-Pinaud-Jonzac è coerente con le tracce scoperte alcuni anni prima dalla stessa squadra nel sito neanderthaliano di Chagyrskaya, nell’Altai siberiano.

La Baumann ritiene che questi due siti, situati su entrambi i lati della catena di vita dei Neanderthaliani, testimoniano il fatto che, come gli esseri umani moderni, i Neanderthaliani costruivano e usavano strumenti ossei per le loro necessità quotidiane. Avevano il know-how per lavorare l’osso con proprie tecniche e per propri scopi.

Gli strumenti in osso rappresentano un nuovo mezzo per esplorare e comprendere la tecnologia dell’Uomo di Neanderthal, che a quanto pare non ha ancora svelato tutti i suoi segreti.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Liegi

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