martedì, 3 Dicembre 2024
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ZIPPORI E LE MERAVIGLIE ARCHEOLOGICHE DELLA GALILEA, ISRAELE

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Zippori, l’antica Sepphoris, mostra quanto la cultura e il potere della ricchezza siano state importanti per un centro collinare della Bassa Galilea, a pochi chilometri da Nazareth: durante la sua esistenza ha visto innumerevoli presenze che ne hanno segnato la storia e la sua architettura accogliere influenze a partire dal periodo assiro a quello ottomano, passando per quello ellenistico, romano, bizantino, islamico, crociato e arabo.assire, rendendo il centro uno dei luoghi più affascinanti del paese.

Gli scavi archeologici sono iniziati nel 1931 grazie a missioni universitarie america e oggi completamente affidati al servizio dell’Israel Antiquities Authority.

Gli abitanti di Zippori non erano grandi eroi o combattenti, amavano la vita tranquilla, amavano l’arte, il vino, le regole precise e la fede nelle varie divinità che hanno adorato e non c’è da stupirsi che, da ultimi, Ebrei, Musulmani e Cristiani ne abbiano fatto un loro centro commerciale.

Nel I secolo a.C., Zippori/Sepphoris fu conquistata da Erode il Grande e suo figlio, Erode Antipa, in seguito, ne fece la sua capitale. I cristiani Credono che lì vivessero Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù, i genitori di Maria. La città si arrese senza combattere durante la Grande Rivolta Ebraica contro i Romani nel 66 d.C. e fu risparmiata dalla distruzione, a differenza della vicina Yodfat/Jotapata.

All’inizio del III secolo d.C., Rabbi Yehuda Hanasi, conosciuto anche come Giuda il Principe, vi si trasferì insieme al Sinedrio, il supremo consiglio religioso e politico ebraico, e codificò la Mishnah, uno dei testi fondamentali dell’Ebraismo. Secondo la letteratura rabbinica, Zippori vantava all’epoca 18 sinagoghe e, fino ad oggi, solo una è stato scoperta grazie agli scavi arhceologici.

Zippori fu distrutta nel IV secolo da un potente terremoto e poi ricostruita. I musulmani la conquistarono nel 634 d.C. e la ribattezzarono Saffuriya; il sito è stato sede di diversi importanti studiosi arabi e, nel XII secolo, i Crociati partirono da Zippori proprio per la decisiva Battaglia di Hattin, dove furono sconfitti dall’esercito di Saladino.

Il villaggio arabo di Saffuriya , dove vivevano circa 4.000 persone, nel luglio del 1948 fu bombardato dall’aviazione israeliana e catturato poco dopo; i pochi residenti rimasti nella zona furono deportati. Nel sito sono ancora ben visibili i resti delle case e degli ulivi secolari della popolazione del periodo.

Zippori è meglio conosciuta per i suoi oltre 40 meravigliosi e intricati mosaici di 1.500 anni e il complesso e ingegnoso sistema idrico composto da acquedotti, cisterne ipogee e gallerie.

La grande struttura del II secolo, adibita a stoccaggio dell’acqua, si trova all’interno del Parco Nazionale di Zippori e dista circa un chilometro dai resti dell’antica città. È scavato nella roccia, alto 10 metri e lungo 250 metri e largo appena quattro metri. La discesa mozzafiato nel bacino, con le sue alte pareti che creano un lungo e imponente crepaccio, è anche possibile procedendo carponi attraverso un cunicolo buio Six-Shaft Tunnel.

Zippori conserva anche i resti di un enorme teatro romano, da 4.500 posti, costruito alla fine del I secolo d.C., un castello crociato, costruito sui resti di una struttura precedente, e da qui le forze crociate partirono per la Battaglia di Hittin nel 1187, l’antica sinagoga, una struttura basilicale lunga e stretta, datata alla fine del periodo bizantino, contenente un imponente pavimento a mosaico diviso in quattro parti, e  i resti del quartiere residenziale ebraico del tempo della Mishna e del Talmud.

Il famoso mosaico noto come la “Gioconda di Galilea” si trova nella Casa di Dioniso, una domus romana cuore dell’antica città di Zippori; di notevole interesse anche la Casa del Nilo, di V secolo, così chiamata per la sua raffigurazioni del fiume in Egitto, che fungeva da luogo di incontro pubblico. Gli 11 pavimenti a mosaico mostrano raffigurazioni con cacciatori, animali da preda e magnifiche figure leggendarie de descrivono le celebrazioni tenute in onore dell’ “ascesa del Nilo al suo livello più alto”.

Daniele Mancini

Per ulteriori info: IAA

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