venerdì, 19 Aprile 2024
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NUOVI STUDI E RICERCHE DA ZOMINTHOS, CRETA

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Zominthos è diventato uno dei siti archeologici più ricercati e più importanti di Creta, un piccolo altopiano tra le colline settentrionali del Monte Ida. Durante i recenti scavi guidati dall’archeologa Efi Sapouna-Sakellaraki, nuove informazioni particolarmente interessanti sulla funzione dell’edificio palaziale minoico scoperto nel 1982 sono state fornite dall’individuazione di un ambiente adibito ad archivio, con il ritrovamento di una tavoletta in scrittura geroglifica Lineare A.

Inoltre, duecento vasi a treppiede sono registrati sulla tavoletta con un ideogramma accanto ai simboli raffiguranti dei numeri. La tavoletta sembra proprio un foglio di calcolo contabile che ovviamente registra degli elementi, che mostra l’organizzazione del complesso edilizio.

Lo stesso sistema con molti segni di scrittura in Lineare A è inscritto anche su un piccolo altare in pietra rinvenuto nella Sala 26/53 a due colonne (la cosiddetta “Sala del piccolo altare inscritto”; i caratteri potrebbero esprimere temi religiosi) e su un vaso proveniente da altro ambiente, che forse ne dichiara il contenuto. Secondo i ricercatori potrebbero essere esempi dell’organizzazione all’interno del casta sacerdotale e delle possibili invocazioni di carattere liturgico. Le tavolette, però, confermano anche la natura economica dell’edificio, oltre al suo aspetto religioso.

Uno degli obiettivi degli scavi in corso a Zominthos è stata anche l’indagine intorno all’edificio palaziale centrale che ha prodotto molti nuovi dati. Sembrerebbe che sotto l’edificio dell’era neopalaziale si trovava un altro edificio precedente, realizzato su una fondazione rocciosa, che copriva un’area più ampia e che ha prodotto una moltitudine di reperti di quel periodo.

Al tempo dei Secondi Palazzi (1700-1425 a.C.), a seguito di un forte evento sismico, furono apportate diverse modifiche, come quella all’ingresso nord-est con un’interessantissima anticamera  che fu chiusa e una rampa creata al suo posto che porta ad est.

Trovati nel sito dell’ingresso originale, caduti da un piano superiore insieme a una grande quantità di vasi ceramici, anche una statuetta di toro, dei dischetti fittili e un ornamento di osso. Tutti questi manufatti, insieme a un’altra lunga tavoletta di pietra incisa trovata nello stesso luogo, potrebbero essere elementi decorativi intarsiate del gioco da tavolo zatrikion, del tutto simile a quello di Cnosso.

Nello stesso periodo di modifiche, furono realizzate ampie terrazze e muri di contenimento sul lato sud della collina, presso il nucleo centrale dell’edificio, da cui, nonostante i catastrofici saccheggi degli anni ’60, sono sopravvissuti importanti resti architettonici e manufatti come lucerne, una base cilindrica a forma di serpente, un oggetto in bronzo raffigurante una statuetta di animale, un pugnale votivo e altro ancora.

In corrispondenza dell’ingresso sud-est, gli scavi hanno individuato lesene e rivelato anche la zona ovest contenente un altare e una sorta di donario, nonché i resti di un pavimento caduto da un piano superiore.

All’ingresso sud-ovest del palazzo di Zominthos è stato scoperto un portico con semicolonne, sotto le rovine neo palaziali, che conduce a una camera con quattro colonne, forse la sala del trono. Le basi di quello che potrebbe essere il trono sono state preservate. Allo stesso modo, si è scoperto che questo luogo era in uso già dal periodo protopalaziale (1950-1700 a.C.) fino alla piena età micenea (circa 1400 a.C.).

Sul lato ovest, una camera annessa all’edificio principale, costruita su un edificio precedente, ha restituito alcuni bei reperti, come la sezione di un vaso con decorazione a spirale in rilievo e un amuleto di cristallo. Un’area al di fuori della facciata nord dell’edificio palaziale principale e ad esso annesso, ha prodotto centinaia di vasi rhyta, i celebri vasi rituali conici: l’ambiente potrebbe essere identificato come un luogo per riporre oggetti sacri. Non è stato, per ora, condotto uno studio esaustivo della stratigrafia dell’area a causa dell’abbondanza di reperti.

Da segnalare anche l’ottimo sistema fognario dell’edificio, come dimostrano i resti di condutture nelle immediate vicinanze. Infine, le recenti ricerche hanno confermato l’individuazione di una fornace per  la lavorazione dei metalli, rinvenuta nell’ala ovest, dove è presente un laboratorio di ceramica oltre a uno per il trattamento dell’ossidiana. 

Benvenuti a Zominthos , benvenuti a Creta!

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Hellenic Studies Center

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