Durante alcuni lavori di miglioramento di accessibilità al sito, alcuni manufatti ceramici dipinti di rosso, risalenti a circa 1.200 anni fa e utilizzati per la conservazione di liquidi, sono stati portati alla luce durante gli scavi condotti dall’Israel Antiquities Authority a Horvat Anim, nella Foresta di Yatir.

Tra i manufatti, una rara e imponente brocca di argilla dipinta di rosso, con motivi a raffigurazione di cammelli, è piuttosto singolare: gli artisti hanno scelto di raffigurare questi importanti animali sulla brocca per sottolineare la loro importanza durante il Periodo abbaside, tra il IX e il X secolo d.C. I cammelli erano un mezzo di trasporto fondamentale per le merci e quindi cruciali per l’economia, spiegano gli autori della ricerca, Oren Shmueli, Davida Eisenberg-Degen e Anat Cohen-Weinberger dell’IAA, insieme a Katia Cytryn dell’Università Ebraica di Gerusalemme.

La brocca decorata è stata scoperta in una grotta trasformata in abitazione, durante i rinnovati scavi archeologici condotti dall’IAA. In origine, la grotta fungeva da imponente frantoio sotterraneo per la produzione di olio. Gli scavi facevano parte di un progetto di valorizzazione del sito per i visitatori e il frantoio, insieme a un’antica sinagoga di epoca bizantina precedentemente scoperta nel sito, è stato oggetto di un ampio intervento di restauro da parte di esperti del Dipartimento di Conservazione dell’IAA.

L’antica sinagoga, sottoposta a un ampio restauro, fu scoperta originariamente 40 anni fa e, tra i reperti, si annoverano impressionanti resti di pavimenti a mosaico, a testimonianza della ricca storia del sito e dell’importanza che gli veniva attribuita dalla comunità locale. Secondo Shmueli , circa 1.500 anni fa, la regione di Yatir faceva parte di un’area nota come ‘Daroma‘, dove le comunità ebraica e cristiana vivevano fianco a fianco e la sinagoga scoperta ad Anim fungesse da centro religioso per la popolazione ebraica che vi risiedeva.

Il frantoio, costruito in una grotta sotterranea profonda circa 1.300 anni fa (risalente al periodo paleoislamico), è stato completamente scavato lo scorso anno. Gli scavi hanno portato alla luce due enormi pietre che facevano parte del meccanismo del frantoio. Mentre era in funzione, tra di esse è stata installata una vite di legno, utilizzata per spremere le olive ed estrarre l’olio, raccolto in una vasca di pietra centrale all’interno del frantoio e, secondo gli autori della ricerca, una costruzione ben organizzata e all’avanguardia per l’epoca. In sostanza, si trattava di un’antica fabbrica dotata di macchinari sofisticati e costosi.

La speciale brocca di ceramica scoperta serviva per conservare liquidi. Era decorata con motivi geometrici dipinti in rosso e raffigurava illustrazioni di una carovana di animali, tra cui un cammello e forse persino uno struzzo, il cosiddetto “cammello alato”, o un asino. “Nel primo periodo islamico, i cammelli costituivano il principale mezzo di trasporto e la loro presenza nelle decorazioni, osservano i ricercatori, ne evidenzia l’importanza all’epoca. I cammelli trasportavano merci in tutto l’impero ed erano essenziali per l’economia. In epoca romana e bizantina, le merci venivano tipicamente trasportate via mare tramite navi o via terra tramite carri, ma in epoca islamica il cammello assunse la prevalenza come mezzo di trasporto terrestre dominante, sostituendo la nave romana con la ‘nave del deserto’.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: IAA