mercoledì, 16 Luglio 2025
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IMPONENTE VILLA ROMANA RINVENUTA NEL TERRITORIO DI AUXERRE RIVEDE LE CONOSCENZE SULLE STRUTTURE GALLO-ROMANE

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A soli 3 km a sud di Auxerre, nella regione francese della Borgogna-Franca Contea, gli archeologi hanno scoperto un’imponente villa romana di oltre 4.000 mq, una scoperta che modifica significativamente le precedenti conoscenze sul sito, noto fin dalla fine del XIX secolo ma mai oggetto di scavi approfonditi.

Nel 1966, la scoperta di una cava di ghiaia portò a un’indagine preliminare e alla bonifica di 2.400 mq di territorio che portò alla luce un edificio rettangolare di oltre 700 mq, composto da circa dieci stanze, una delle quali terminava con un’abside. La muratura della struttura incorporava frammenti di riutilizzo composti da da stele funerarie e colonne. Il ritrovamento di ceramiche, monete e altri manufatti confermò l’occupazione continua del sito tra il I e ​​il IV secolo d.C.

Tuttavia, gli scavi attuali confermerebbero che quanto fu scoperto nel 1966 sembra ora essere solo un’ala secondaria di un’enorme e monumentale residenza, una delle più grandi ville gallo-romane finora documentate. Il complesso recentemente riportato è una villa è incentrata su un giardino quadrato di oltre 450 metri di lato, racchiuso da un muro di cinta. A nord si trova una grande natatio rettangolare e a sud una piccola fontana ornamentale. Portici coperti collegano le stanze principali, le aree di rappresentanza, gli spazi agricoli, quella che potrebbe essere stata la cucina e i bagni termali privati ​​situati nell’ala orientale.

Gli archeologi hanno scoperto sistemi di ipocausti e resti di mosaici: lussuosi elementi architettonici che non lasciano dubbi sull’elevato status sociale dei residenti della villa. Non si trattava di una semplice dimora di campagna, ma della tenuta principale di una ricca famiglia di proprietari terrieri, appartenenti all’élite politica ed economica della regione.

Gli studiosi ipotizzano un legame diretto tra lo sviluppo della villa e quello di Autessiodurum (l’odierna Auxerre), che si evolse da modesto insediamento nel I secolo a capitale di civitas nel IV secolo. Sono già state individuate almeno due fasi di costruzione, forse una terza, che indicano che la villa venne ampliata e ristrutturata di pari passo con l’aumento dell’importanza amministrativa della città.

A differenza delle tipiche ville gallo-romane, in cui la zona residenziale (pars urbana) è solitamente più piccola della parte agricola (pars rustica), qui le dimensioni e il lusso dei quartieri residenziali sono straordinari.

Il team sottolinea quanto sia raro trovare una pars urbana così sviluppata e così ampiamente scavata. Terme private, giardini, complessi sistemi idraulici e probabili pitture murali o pavimenti a mosaico indicano un livello di opulenza simile a quello delle grandi tenute aristocratiche della Gallia meridionale.

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia (Journées Européennes de l’Archéologie), il sito sarà eccezionalmente aperto al pubblico.

Secondo i ricercatori, questo è solo l’inizio: gran parte dei materiali recuperati, tra cui ceramiche e resti organici, deve ancora essere analizzata e i risultati aiuteranno a ricostruire la vita quotidiana nel sito circa 2.000 anni fa.

Per ora, la villa nei pressi di Auxerre è già riconosciuta come una scoperta epocale, fondamentale per comprendere la pianificazione urbana, l’economia della Gallia romana e le strutture di potere che hanno plasmato la regione.

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: LBV Magazine

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