mercoledì, 16 Luglio 2025
Pillole di Storia

PILLOLE DI STORIA: 1430 a.C. ASSUWA, AHHIYAWA… GLI ANTECEDENTI DELLA GUERRA DI TROIA

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Nell’anno 1430 a.C. circa, quan­do gli Ittiti e il loro re Tudhaliya I/II stavano trattando con una coalizione di stati ribelli, questi stati, noti con il nome collettivo di Assuwa, erano situati nella Turchia nord-occidentale, nella ter­raferma dei Dardanelli, dove, durante la Prima Guerra Mondiale, fu combattuta la Battaglia di Gallipoli.

Porta dei Leoni di Hattusa

Le tavolette ittite riferiscono i nomi di ventidue di questi stati alleati, schierati nella rivolta contro gli Ittiti. La maggioranza di questi nomi non significano più nulla e non possono essere identificati con alcun luogo geografico, ma gli ultimi due nomi della lista, Wilusiya e Taruisa, probabilmente si riferiscono a Troia e alla regione circostante.

Sembra che la rivolte sia cominciata quando Tudhaliya I/II e il suo esercito stavano ritornando da una campagna militare nell’Anatolia occidentale. Dopo aver appreso la notizia della ribellione, l’esercito ittita semplicemente fece dietro front e si diresse a nord- ovest, verso Assuwa, per sedare i rivoltosi.

Nella cronaca ittita si dice che Tudhaliya diresse personalmente l’esercito e sconfisse la confederazione di Assuwa. Le cronache indicano che diecimila sol­dati di Assuwa, seicento quadriglie di cavalli e i loro conduttori, e «la popolazione conquistata, buoi, pecore [ottenuti con] il possesso delle terre» furono portati a Hattusa come prigionieri e come bot­tino. Tra questi c’erano il re di Assuwa e suo figlio Kukkuli, con altri membri delle maestranze di Assuwa e le loro famiglie.

IMPERO_ITTITA_Di Ennomus – Opera propria, CC BY-SA 4.0

Alla fi­ne, Tudhaliya nominò Kukkuli re di Assuwa e ristabilì la regione come stato vassallo del regno ittita. Kukkuli si ribellò subito dopo, solo per essere nuovamente sconfitto, alla fine fu condannato a morte e la coalizione di Assuwa fu distrutta e scomparve dalla fac­cia della terra. La sua eredità vive soprattutto nel nome moderno di «Asia», ma forse anche nella guerra di Troia, perché i nomi Wilusiya e Tamisa, secondo gli studiosi, presentano una forte analogia con i nomi dell’Età del Bronzo per la città di Troia, nota anche co­me Ilio, e per l’area circostante, la Troade.

La spada trovate a Hattusa, con l’iscrizione lasciate da Tudhaliya I/II, dal momento che non si tratte di una spada di manifattura locale, appartiene a un tipo utilizzato soprattutto nella terraferma greca durante il XV secolo a.C. E’ una spada micenea (oppure una sua ot­tima imitazione) ma il perché una spada di questo tipo sia stata uti­lizzata nella rivolta di Assuwa è una bella domanda, di cui non co­nosciamo la risposta, per ora: era brandita da un soldato di Assuwa, da un mercenario miceneo o da qualcun altro?

Esistono altre cinque altre tavolette ittite che citano Assuwa e la ri­volta, oltre alla tavoletta più importante con la sua lunga cronaca. Una, per esempio, conferma tutto l’evento, che comincia con la semplice dichiarazione:

«Così parla […] Tudhaliya, il Grande Re: quando avevo distrutto Assuwa ed ero ritornato a Hattula […]».

La più interessante è una lettera frammentaria, che risulta forte­mente incompleta ma in cui viene comunque citato due volte il re di Assuwa e una volta Tudhaliya, e che si riferisce a una campagna militare che cita la terra di Ahhiyawa, il re di Ahhiyawa e le isole che appartenevano al re di Ahhiyawa. La lettera è deteriorata e in­completa, quindi è imprudente leggervi delle associazioni tra As­suwa e Ahhiyawa sullo stesso testo, eppure sembra che in qualche modo all’epoca fossero associate.

Si è pensato a lungo che la lettera, nota come KUB XXVI 91, fosse stata mandata dal re ittita al re di Ahhiyawa, ma recentemen­te è stato suggerito che in realtà fosse stata inviata a un re ittita da un re di Ahhiyawa, facendo di questa lettera l’unica inviata da quella regione a quel re.

L’identificazione di Ahhiyawa ha tormentato gli studiosi per gran patte del secolo scorso e ormai molti accademici concorda­no sul fatto che si tratti della terraferma greca e dei Micenei, forse della  stessa città di Micene. L’attribuzione è compiuta sulla base di circa venticinque tavolette dell’archivio ittita a Hattusa, che citano Ahhiyawa in vari contesti nel corso di quasi trecento anni, dal  XV alla fine del XII secolo a.C., e che, se analizzate in modo esaustivo, possono solo riferirsi alla Grecia e ai Micenei.

 

Daniele Mancini

Per un approfondimento bibliografico:

  • E. H. Cline, Assuwa and the Achaeans. The Mycenaean sword at hattusa and its possible implications, in “Annual of the British School at Athens”, XCI, 1996
  • E. H. Cline (a cura di), , The Oxford Handbook of The Bronze age Aegean, in “Expedition” XXXIII, 3, 2010
  • E. H. Cline, 1177 a.C. Il collasso delle Civiltà, Princeton 2014
  • A. Podany, Brotherhood of Kings. Oxford 2010
  • A.Nyland, The Kikkuli Method of Horse Training: 2009 Revised Edition, Sydney, 2009
  • P. Matthiae, Dalla Terra alla Storia, Torino 2018
  • C. Broodbank, Il Mediterraneo, Londra 2013
  • M. Liverani, Antico Oriente. Storia, società, economia, Bari 2011

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