venerdì, 26 Luglio 2024
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DAGLI ANTICHI CALDERONI, TRACCE SUGLI ALIMENTI DELLA CUTURA MAYKOP DELL’ETA’ DEL BRONZO

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Gli studi archeologici hanno a lungo tratto teorie e conclusioni su come gli strumenti antichi, come i calderoni in bronzo, siano stati utilizzati dai gruppi umani che li hanno prodotti, sulla base di documenti scritti e indizi di contesto. Minori sono state le informazioni circa le pratiche dietetiche e i ricercatori  hanno dovuto fare, spesso, supposizioni su ciò che veniva mangiato e su come veniva preparato.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista iScience ha analizzato i residui proteici identificati in antichi calderoni da cucina e ha scoperto che la popolazione del Caucaso prediligeva mangiare cervi, pecore, capre e bovini durante il periodo della Cultura Maykop (3700-2900 a.C.).

Secondo Shevan Wilkin dell’Università di Zurigo, è la prima prova che siano  state individuate delle proteine dai resti di un banchetto, probabilmente pasti abbondanti, non solo per una singola famiglia.

I ricercatori hanno scoperto che i grassi conservati nelle antiche ceramiche e le proteine del calco dentale, i depositi di placca mineralizzata sui denti, contengono tracce delle proteine consumate durante la loro vita. Questo studio, però, combina l’analisi delle proteine con le ricerche archeologiche al fine di conoscere i dettagli specifici sui pasti cucinati in questi particolari recipienti.

Molte leghe metalliche hanno proprietà anti-microbiche, motivo per cui le proteine sono state conservate così bene sui calderoni. I microbi normalmente degradano le proteine su superfici come la ceramica e la pietra ma sono conservati dalle leghe metalliche.

Secondo Viktor Trifonov, dell’Istituto per la Storia della Cultura materiale, è stato possibile stabilire che gli individui della  Cultura Maykop, molto probabilmente, bevevano una sorta di zuppa di birra zuppa, non conoscendo che facesse parte del loro menu principale.

I ricercatori hanno raccolto otto campioni di residui da sette calderoni che sono stati recuperati dai siti di sepoltura nella regione del Caucaso, tra Russia sud-occidentale, Turchia, Georgia, Azerbaigian e Armenia.

Hanno recuperato con successo le cosiddette proteine dal sangue, provenienti da tessuto muscolare e da latte. Una di queste proteine, la proteina da shock termico beta-1, indica che i calderoni venivano usati per cuocere tessuti di cervi o bovini, Sono state recuperate anche proteine del latte di pecora o di capra, indicando che i calderoni erano usati per preparare i latticini.

La datazione al radiocarbonio ha permesso di individuare specificamente che i calderoni avrebbero potuto essere usati tra il 3520 e il 3350 a.C.

Sebbene i calderoni mostrino segni di usura dovuti all’uso, mostrano anche segni di estese riparazioni, suggerendo quanto fossero preziosi e che richiedevano una grande abilità per essere realizzati, fungendo da importanti simboli di ricchezza o posizione sociale.

I ricercatori vorrebbero esplorare somiglianze e differenze nei residui di una gamma più ampia di tipi di contenitori per avere un’idea migliore di cosa stessero facendo i gruppi umani delle steppe con la preparazione del cibo e quanto differisse da regione a regione e nel tempo.

Gli studi culinari sono una parte così importante della cultura e studi come questo possono anche aiutare a comprendere le connessioni culturali tra le diverse regioni. I metodi utilizzati in questo studio hanno dimostrato che esiste un grande potenziale per questo nuovo approccio.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Shevan Wilkin

Caucaso

 

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