Nuove scoperte forniscono nuovi dati per una ricostruzione di una parte dell’Abbazia di Westminster del XV secolo, a Londra, e dimostrano come una sezione dell’edificio sia stata il fulcro della devozione della famiglia reale per il culto di un santo eviscerato e, probabilmente, contenesse anche immagini raccapriccianti del suo martirio.

Le scoperte, pubblicate sulla rivista Journal of the British Archaeological Association, rivelano come Elizabeth Woodville, la “regina bianca” d’Inghilterra, regina consorte dal 1465 al 1483, moglie di Edoardo IV d’Inghilterra, una volta adorava, nella Cappella di Sant’Erasmo, questo santo eviscerato e delle reliquie, tra le quali un dente intero.

Oggi, della perduta Cappella di Sant’Erasmo rimane solo un’elemento della pala d’altare perché fu demolita nel 1502 e storicamente si conosce poco del suo effettivo ruolo.

Tuttavia, un’analisi approfondita di tutte le fonti disponibili fino ad oggi, inclusa una sovvenzione reale secolare scoperta di recente dall’archivista dell’Abbazia, Matthew Payne, e John Goodall, un membro della Commissione consultiva dell’Abbazia di Westminster stessa, rivela l’importanza della cappella.

Le tracce provenienti dalle fonti pubblica te nello studio hanno contribuito a creare una ricostruzione del XV secolo, realizzata dall’illustratore Stephen Conlin, dell’estremità orientale della chiesa abbaziale e dei suoi arredi.

Commentando l’importanza della cappella, Payne ritiene che la Regina Bianca desiderava adorare e pregare in quella cappella e lì sembra che dovesse essere sepolta sulla base di alcune canti votivi che inneggiano a preghiere da effettuare intorno alla tomba della regina.

Secondo Goodall, questa cappella ha avuto sempre pochissima considerazione e riceve solo accenni nelle storie dell’abbazia, nonostante la sopravvivenza di elementi della pala d’altare, un manufatto di straordinari importanza che suggerisce quanto siano attese l’indagine e la ricerca sulla cappella.

Anche la sepoltura, nella cappella, della bambina di otto anni, Anne Mowbray, sposa bambina del figlio di Elisabetta, Riccardo duca di York, conferma il ruolo di luogo di sepoltura reale, secondo lo studio, della cappella.

Alla fine, l’ultimo luogo di riposo di Elisabetta fu quello accanto al suo amato marito, nella Cappella di San Giorgio che Edoardo IV aveva iniziato a far edificare nel 1475. Anche i futuri monarchi sono stati sepolti a San Giorgio, inclusa Elisabetta II, dopo il suo funerale nell’Abbazia del recente settembre 2022.

Sant’Erasmo era il patrono del benessere dei bambini oltre ad essere il santo patrono dei marinai e dei dolori addominali. Gli autori dello studio suggeriscono che il suo legame con i bambini potrebbe aver spinto la costruzione della Cappella di Sant’Erasmo a cui seguì il matrimonio, nel 1478, di Anne Mowbray con Riccardo, quando entrambi erano ancora bambini.

La dedica della Cappella a Sant’Erasmo, dunque, rifletterebbe una devozione nuova e in rapida crescita al suo culto, affermano gli autori. Ipotizzano che l’edificio possa aver ospitato anche le reliquie del vescovo italiano, forse un suo dente, di cui si sa che l’abbazia di Westminster era di proprietà.

Secondo gli autori, sebbene la posizione precisa sia sconosciuta, la cappella fu quasi certamente costruita su uno spazio precedentemente assegnato a un giardino e vicino alle bancarelle dove William Caxton vendeva le sue merci. Commissionata da Elisabetta, moglie di Edoardo IV e nonna di Enrico VIII, la Cappella di Sant’Erasmo fu demolita nel 1502.

I visitatori dell’Abbazia di Westminster possono ancora vedere ciò che rimane, guardando sopra l’ingresso della Cappella di Nostra Signora del Pew, nel deambulatorio nord. Quello che rimane è una cornice finemente intagliata, scolpita nell’alabastro, che avrebbe circondato una pala d’altare, quell’immagine che fa da sfondo all’altare.

Manca invece l’immagine. Lo studio ipotizza che si trattasse, probabilmente, del Santo che veniva sventrato, legato vivo a un tavolo mentre i suoi intestini venivano avvolti su un verricello, un cilindro rotante spesso usato sulle navi.

Lo studio presenta un’ulteriore prova che la pala d’altare è stata creata da un artista alla tradizione del design dell’Abbazia e che l’architetto Robert Stowell, il capomastro dell’abbazia, probabilmente progettò la cappella stessa e potrebbe aver contribuito a salvare i pezzi più decorati della cappella quando fu abbattuta dopo meno di 25 anni per ordine di Enrico VII e far posto alla chiesa e al luogo di sepoltura suo e di sua moglie. La Lady Chapel, che l’ha sostituita, presenta una statua di Sant’Erasmo che secondo gli autori potrebbe essere un tributo alla cappella ormai dimenticata di Elizabeth Woodville.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: rivista Taylor & Francis Group

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