venerdì, 26 Luglio 2024
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RINVENUTI RESTI SACRIFICALI DI VOLATILI NEI PRESSI DEL TEMPIO DI ISIDE A POMPEI

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Un team di archeologi dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha scavato nel Tempio di Iside, a Pompei, ha portato alla luce i resti di dozzine di volatili, forse sacrificati per placare la divinità dopo che il suo tempio era stato ridimensionato.

Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Osteoarchaeology, il ritrovamento mostra l’importanza degli uccelli per gli adoratori di Iside, un culto egizio che si era affermato nella società romana nel I secolo d.C

 Chiara Corbinola prima autrice dell’articolo e archeologa del CNR ISPC, ritiene che il rituale potrebbe essere stato dai tre sacerdoti preposti al culto di Iside, in una sola giornata di riti, forse per espiare i lavori di ristrutturazione che avevano reso il tempio leggermente più piccolo.

Pompei era una ricca città turistica romana che fu distrutta quando il Vesuvio eruttò nell’ottobre del 79 d.C., sepolta sotto uno strato di cenere vulcanica fino a 6 metri di spessore, òasciando, quasi indelebile, un’istantanea della vita a Pompei nel Primo impero.

La Corbino ha affermato che i lavori di ristrutturazione sembrano essere stati effettuati dopo che un terremoto danneggiò il tempio nel 62 d.C., indicando che il sacrificio ebbe luogo tra quel momento e l’eruzione del 79.

Gli scavi hanno portato alla luce i resti carbonizzati di almeno otto galline, un’oca, una tortora, un maiale e due vongole; parte della carne sarebbe stata cucinata e mangiata dai sacerdoti, mentre il resto sarebbe stato disposto sul pavimento come offerta a Iside. 

Iside,  il nome greco della “grande madre” degli antichi egizi, nota come Aset o Eset, era spesso raffigurata con ali di volatile, e alcuni archeologi pensano che un tempo potesse essere stata una divinità degli uccelli, come il dio egizio Horus dalla testa di falco. .

La nuova scoperta aggiunge ulteriori tracce che indicano come i volatili erano al centro del culto di Iside e, secondo gli autori,  la ricerca conferma che il sacrificio degli uccelli era una parte importante dei rituali di Iside.

Il culto di Iside si diffuse dall’Egitto alla Grecia ed entrò a far parte del mondo romano nel I secolo a.C. quando la mobilità di soldati, amministratori e commercianti nell’impero romano ha favorito la diffusione delle religioni orientali come il culto di Iside. 

I rituali del culto erano segreti e non potevano essere scritti, quindi l’archeologia è l’unico modo per scoprirli, finora, nel caso del culto di Iside, i resti sacrificali erano stati trovati solo in Grecia, Spagna e Germania. ma molto simili ai resti di sacrifici di uccelli trovati nei Templi di Iside nei territori romani, come il Santuario di Iside e della Magna Mater a Magonza, in Germania

Secondo Jan Bremmer,  uno storico e professore emerito all’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, polli e le oche offerti a Pompei, suggeriscono che Iside non fosse un dio importante nel culto romano dell’epoca, divinità importanti che solitamente ricevevano animali più importanti.

Indipendentemente dalla loro specie, gli animali sacrificali venivano solitamente uccisi cerimonialmente mentre venivano recitate o cantate preghiere appropriate. La carne veniva poi spesso carbonizzata, e parte di essa veniva offerta alla divinità o cucinato e mangiato dai sacerdoti e da chiunque avesse pagato per il sacrificio.

Erica Rowan, archeologa della Royal Holloway, Università di Londra,  ha notato sia somiglianze che differenze tra le offerte di uccelli a Pompei e quelle fatte a Iside altrove. Ad esempio, i sacrifici animali a Iside a Magonza e a Delos in Grecia furono quasi completamente consumati dal fuoco, piuttosto che lasciare resti significativi; mentre i resti di bovini e pesci sono stati trovati insieme a quelli di uccelli nel sito di Baelo Claudia in Spagna.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Pompeii

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