mercoledì, 4 Dicembre 2024
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INDIVIDUATO GIACIMENTO DI SELCE PER RIFORNIRE LA VALLE DI HULA, ISRAELE

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Un nuovo studio dell’Università di Tel Aviv e del Tel-Hai College aggiorna i precedenti studi riguardanti il luogo in cui i primi umani della Valle di Hula, nel nord di Israele, hanno reperito la selce per realizzare gli strumenti preistorici come le asce.

I ricercatori hanno applicato metodi avanzati di analisi chimica e intelligenza artificiale per identificare le impronte geochimiche delle asce dei più antichi siti preistorici della Valle di Hula, Ma’ayan Barukh e Gesher Benot Ya’aqov. Le ricerche indicano che la materia prima proveniva da giacimenti di selce di alta qualità dell’altopiano di Dishon, a circa 20 km a ovest, e centinaia di metri sopra la valle di Hula.

Le scoperte, secondo i ricercatori, indicano che i primi esseri umani avevano elevate capacità sociali e cognitive: avevano familiarità con l’ambiente circostante, conoscevano le risorse disponibili e facevano grandi sforzi per procurarsi le materie prime di alta qualità di cui avevano bisogno. A tale scopo, hanno progettato e realizzato lunghi viaggi, e trasferito questa conoscenza essenziale alle generazioni successive.

Lo studio è stato condotto da Meir Finkel, del Dipartimento di Archeologia e Culture del Vicino Oriente Antico, Università di Tel Aviv, e da Gonen Sharon del Programma MA del Galilee Studies del Tel-Hai College, in collaborazione con Erez Ben-Yosef, Università di Tel Aviv, Oded BarYoav Ben Dor, del Geological Survey of Israel, e Ofir Tirosh, Hebrew University. Il documento è stato pubblicato sulla rivista Geoarchaeology.

I manufatti, tra cui migliaia di asce manuali, sono state realizzati in pietre di selce intagliata per adattarsi alla mano umana. Uno degli strumenti più antichi e universali prodotti dall’uomo, l’ascia a mano potrebbe essere servito come una sorta di “temperino” multiuso adoperato per molti compiti diversi, dal taglio della carne di selvaggina allo scavo per trovare l’acqua e all’estrazione delle radici. È stato utilizzato in molte parti diverse del Vecchio Mondo, in Africa, Asia ed Europa, per circa 1,5 milioni di anni.

Nel presente lo studio i ricercatori hanno cercato la fonte della materia prima utilizzata per produrre le migliaia di asce manuali trovate in due siti preistorici nella valle di Hula: Gesher Benot Ya’aqov, datato a 750.000 anni or sono e Ma’ayan Barukh, datato a 500.000 anni fa.

Secondo Sharon, circa 3.500 asce sono state trovate sparse sul terreno a Ma’ayan Barukh, e molte altre migliaia sono state scoperte a Gesher Benot Ya’aqov. L’ascia media, lunga poco più di 10 cm e del peso di circa 200 g, è stata prodotta riducendo pietre cinque volte più grandi, utilizzando almeno 1 kg di materia prima. In altre parole, per realizzare solo le 3.500 asce trovate a Ma’ayan Barukh, i primi umani hanno avuto bisogno di 3,5 tonnellate di selce.

Per scoprire la provenienza della selce di  Ma’ayan Barukh, i ricercatori hanno macinato in polvere e hanno sciolto la polvere in acido in un laboratorio sterile. Per ogni campione hanno misurato la concentrazione di circa 40 elementi chimici, utilizzando uno spettrometro di massa al plasma ad accoppiamento induttivo, un dispositivo all’avanguardia che misura accuratamente la concentrazione di decine di elementi, fino a una risoluzione di una particella per miliardo.

Inoltre, al fine di individuare possibili fonti di selce disponibili per gli abitanti preistorici della valle di Hula, i ricercatori hanno condotto un’indagine sul campo che copre esposizioni di selce nelle montagne di Safed, Ramim Ridge, Golan Heights e Dishon Plateau, nonché ciottoli provenienti da ruscelli che defluiscono nella valle di Hula: Giordano, Ayun, Dishon, Rosh Pina e Mahanayeem.

Questa indagine metodica è stata combinata con una revisione completa della letteratura condotta da Bar del Geological Survey of Israel. I campioni di selce raccolti da tutte le potenziali fonti sono stati quindi analizzati utilizzando la tecnologia ICP-MS per consentire il confronto con le asce manuali. Per questo confronto è stato utilizzato un nuovo approccio computazionale appositamente adattato da Ben Dor del Geological Survey of Israel.

Secondo Dor, il complesso processo, dalla raccolta e preparazione dei campioni all’analisi chimica, ha prodotto una grande quantità di dati per ciascun campione. Per consentire una corrispondenza ottimale tra i dati dei reperti archeologici e i dati delle esposizioni di selce, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo dedicato basato su diversi passaggi computazionali, insieme a modelli di apprendimento automatico e sono stati in grado di classificare i reperti archeologici in confronto a un database derivato dai campioni geologici.

Secondo Finkel, attraverso il processo computazionale, è stato scoperto che tutti i 20 reperti archeologici erano stati realizzati con selce proveniente da un’unica fonte: i giacimenti di selce dell’altopiano di Dishon risalenti all’epoca geologica dell’Eocene,  posti a circa 20 km a ovest del Gesher Benot Ya’aqov e Ma ‘ayan Barukh siti.

Ben-Yosef ritiene che le scoperte indicano chiaramente che gli esseri umani che vivevano nella valle di Hula centinaia di migliaia di anni fa, probabilmente ominidi della specie homo erectus, possedevano elevate capacità cognitive e sociali.

Per procurarsi le materie prime adatte per produrre le loro asce, pianificavano e realizzavano di escursioni di 20 km che includevano un’ascesa da 70 a 800 metri sul livello del mare. Inoltre, hanno trasmesso questa importante conoscenza di generazione in generazione, nel corso di molti millenni, suggerendo un alto livello di raffinatezza e abilità, che i ricercatori moderni di solito non attribuiscono agli esseri umani preistorici di un periodo così antico.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Tel Aviv

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