mercoledì, 16 Ottobre 2024
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IL KRAK DEI CAVALIERI IN 3D

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La splendida ricostruzione 3D della grande fortezza crociata del XII secolo situata sulle montagne che separano l’attuale Siria dal Libano settentrionale, il Krak dei Cavalieri, è un’occasione per scrivere dell’opera difensiva più poderosa dell’ingegneria cristiana medievale. Ecco la sua affascinante storia.

Quello che balza agli occhi di chiunque arrivi a farne visita sono le iscrizioni in arabo che commemorano una data particolare, l’8 aprile 1271: fino ad allora nessuno era stato in grado di conquistare il Krak con la forza e nessuno ci sarebbe mai riuscito in seguito.

Quel giorno, gli ultimi cavalieri ospitalieri lasciarono il castello con le armi in pugno, chi a piedi e chi a cavallo, sotto lo sguardo silenzioso dell’esercito del sultano d’Egitto, Baybars. Lo stavano abbandonando volontariamente, ingannati dell’ingegnoso espediente del sultano stesso.

Le fortune di Baybars d’Egitto passavano esclusivamente dalla fine del dominio crociato in Oriente e per attuarlo era necessario conquistare la celebre fortezza nemica ed esibirla come un trofeo ai suoi alleati musulmani. Così il 3 marzo 1271 il sultano iniziò l’assedio.

Tuttavia le operazioni militari non diedero i risultati sperati. Sebbene i difensori non potessero ricevere rinforzi, dopo varie settimane di combattimenti gli eserciti di Baybars erano riusciti a superare solo la prima cinta muraria. Il ridotto numero di cavalieri asserragliati all’interno della fortezza, al quale si era unito un gruppo di contadini e di abitanti delle vicine montagne, aveva risorse a sufficienza per resistere a lungo.

Quello dei cavalieri ospitalieri era uno dei tanti ordini militari fioriti in Terra Santa all’epoca delle crociate (1099-1291). Riconosciuto dal papa come ordine nel 1113, vantava numerosi possedimenti a Gerusalemme e nelle zone circostanti. Tuttavia la schiacciante vittoria del sultano egizio Ṣalaḥ al-Din sugli eserciti crociati a Hattin nel 1187 obbligò l’ordine ad abbandonare precipitosamente molte delle sue proprietà in Palestina.

Il bastione strategicamente più importante del principato ospitaliere, che comprendeva villaggi e fortificazioni della fertile pianura siriana e della valle della Beqa, era un castello conosciuto come Hisn al-Akrad, la fortezza dei curdi, costruito nel 1031 dall’emiro di Aleppo per ospitare una guarnigione curda.

Dalla sua posizione elevata dominava le verdi montagne circostanti e i campi della valle dell’Oronte, cosa che le permetteva di controllare le importanti e antiche rotte che collegavano Antiochia a Beirut e Aleppo a Damasco. Conquistata e poi abbandonata nel 1099, durante la prima crociata, la fortificazione tornò in mani cristiane nel 1110, grazie a un’operazione di Tancredi d’Altavilla e altri ottanta cavalieri normanni. Nel 1142 il conte di Tripoli Raimondo II la donò agli ospitalieri, che decisero di farne la loro base principale, consapevoli della sua capacità difensiva.

Più volte ricostruito e ampliato, nel corso di 130 anni il Krak resistette a una dozzina di assedi e svolse un ruolo chiave contro le ripetute incursioni musulmane nei territori cristiani della contea di Tripoli. Divenne anche la base principale in cui si riunivano e si rifornivanole truppe crociate prima delle offensive contro le città di Homs e Hama.

La fortezza si rivelò inespugnabile anche per lo stesso Ṣalaḥ al-Din che nel 1183 fallì un primo tentativo di conquistarla e poi si arrestò di nuovo sotto le sua mura nel 1188. La leggenda vuole che nel corso di questo secondo assedio Saladino riuscì a catturare il gran maestro dell’ordine dell’Ospedale e gli intimò di obbligare i suoi cavalieri ad aprire le porte della fortezza in virtù del voto di obbedienza. Il gran maestro diede l’ordine richiesto in arabo, ma poi esortò in francese gli ospitalieri a resistere fino alla morte.

All’epoca delle crociate il Krak dei Cavalieri non si chiamava ancora così. Nei primi testi conservati il nome della fortezza è Cratum o Crat, che deriva dalla designazione araba originale, Hisn al-Akrad. In seguito fu denominata Krak de l’Ospital, per analogia con il grande castello crociato a est del mar Morto, il Krak di Moab. In Siria oggi è conosciuta anche con il nome di Qalaat al-Hisn, castello della fortezza.

Diversi autori concordano sul fatto che il Krak sia probabilmente il castello più imponentemai creato dall’architettura cristiana medievale. Ancor oggi quest’eccezionale opera difensiva, che nel corso dei secoli è stata d’ispirazione per molti architetti europei, non smette di suscitare ammirazione. La fortezza, mirabilmente conservata grazie alle circostanze della sua capitolazione e ai successivi lavori di ricostruzione, era stata eretta sul sito della fortificazione originaria, un colle tondeggiantedi 650 metri di altezza. L’opera nel suo complesso fu terminata nel 1170, ma proprio quell’anno una serie di terremoti costrinse a profondi lavori di restauro, che si succedettero durante tutto il XIII secolo e le conferirono l’aspetto attuale.

La costruzione, di forma vagamente trapezoidale, si estende da nord a sud su una superficie di due ettari e mezzo, ed è caratterizzata dalla disposizione delle fortificazioni su due anelli concentrici. All’esterno c’è una prima poderosa cinta muraria, protetta da torrioni cilindrici che si affacciano sulle scarpate settentrionali e orientali. Il lato meridionale, che è il più vulnerabile, è protetto da altri tre poderosi bastioni. L’ingresso esterno conduce a un angusto passaggio a zig-zag, appositamente lastricato con pietre scivolose per ostacolare l’accesso a cavallo.

La seconda cinta è alta più del doppio della prima ed è maggiormente fortificata. Tra le due muraglie si apre un fossato, completamente esposto all’attacco dei difensori, e che in caso di necessità poteva essere parzialmente allagato. Il centro del castello è disposto su più livelli: al piano inferiore c’erano i magazzini e gli alloggi, mentre al piano superiore si trovavano le residenze più nobili: le stanze dei cavalieri, la torre nord-occidentale dove viveva il gran maestro, l’ampio salone delle riunioni, la cappella, le cucine e la piazza d’armi. È in questa parte che l’architettura militare convive con lo stile gotico, del quale sono ancora visibili alcune tracce di delicate decorazioni in pietra e affreschi.

Dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità nel 2006, il Krak dei Cavalieri è stato gravemente danneggiato dalla guerra civile siriana. Nel 2012 è stato bombardato dal fuoco dell’artiglieria e nel 2013 è stato colpito da vari attacchi aerei. Dopo le vicissitudini belliche, la struttura ha una buona accoglienza turistica e la direzione che si occupa della gestione conduce il sito verso un polo di attrazione di eventi culturali.

 

Daniele Mancini

Bibliografia consultabile:

  • Storici arabi delle crociate, a cura di F. Gabrieli, Torino 1957
  • T.E. Lawrence, Crusader Castles, 2 voll., Londra 1936
  • A. Rihaoui, The Krak of the Knights: Touristic and Archeological Guide, Damasco 1982

 

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