mercoledì, 16 Luglio 2025
Scoperte&SitiArcheologici

IDENTIFICATI I DEPOSITI ARCHEOLOGICI DELLA GROTTA DI CRNO JEZERO, PONIKAV, CROAZIA

Per leggere questo articolo occorrono 2 minuti

Gli archeologi dei Musei di Dubrovnik hanno recentemente scoperto una enorme deposito archeologico nella Grotta di Crno Jezero, situata sopra Ponikav, sulla penisola di Pelješac, Croazia. I ritrovamenti rivelano che la grotta è stata utilizzata ininterrottamente negli ultimi quattro millenni, fungendo da santuario in epoca illirica, da necropoli e persino da abitazione stagionale. Il team è stato guidato dal curatore Domagoj Perkic e al team hanno partecipato gli archeologi Kre šimir Grbavac e Paula Knego e il restauratore Sanja Pujo, mentre i collaboratori esterni sono stati l’archeologa Karmen Butigan e la speleologa Nata ša Cvitanovic.

Situata sotto un tumulo di pietra sulla collina di Ilin, la grotta si estende per 238 metri di lunghezza e raggiunge una profondità di 94 metri. La sua posizione privilegiata l’ha resa un punto focale per le comunità locali nel corso della storia e, durante recenti scavi, gli archeologi hanno aperto due saggi di circa 6 metri quadrati, portando alla luce numerosi reperti di alto valore archeologico.

I manufatti rinvenuti dimostrano che nell’Età del Bronzo (II millennio a.C.) la grotta fu utilizzata principalmente come riparo, probabilmente durante conflitti, intemperie o come dimora temporanea. Dal Tardo bronzo all’inizio dell’Età del Ferro (circa IX-VI secolo a.C.), alcune sezioni della grotta divennero una necropoli e diversi resti umani, in particolare frammenti di cranio, sono stati rinvenuti sepolti all’interno della grotta sotto strati di pietra.

Il periodo di massimo utilizzo si verificò negli ultimi secoli del I millennio a.C., quando le comunità illiriche resero la Grotta di Crno Jezero un sito sacro, una sorta di santuario. Gli scavi hanno portato alla luce numerosi piccoli vasi, alcuni greci, altri locali, probabilmente lasciati come offerte votive durante i rituali. La scoperta include anche frammenti di raffinata ceramica greca a vernice nera, come anfore e coppe, che avevano un valore cerimoniale legato alla ricchezza e allo status sociale, più che al consumo quotidiano. Un frammento di testa in argilla, raffigurante una divinità, identificabile per i capelli ricci, è anch’esso tipico dei siti di culto greco-illirico.

L’ultimo utilizzo noto della grotta risale al tardo Medioevo (XIII secolo d.C.): per ragioni ancora sconosciute, uno o più individui furono sepolti in profondità nelle zone meno accessibili della grotta. La datazione al radiocarbonio conferma l’origine medievale di questi resti, sebbene non sia ancora chiaro se si trattasse di sepolture rituali o di vittime di incidenti.

Nonostante le dimensioni modeste degli scavi, queste scoperte ampliano notevolmente la  comprensione dell’occupazione a lungo termine della Grotta di Crno Jezero di Pelješac, delle sue pratiche spirituali e della vita quotidiana nel corso dei secoli.

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Dubrovnik Museums

 

Ciao! Lascia un commento o una tua considerazione. Grazie

error: Il contenuto è protetto!!