mercoledì, 16 Luglio 2025
Scavi&Restauri

RINVENUTI E RIASSEMBLATI MIGLIAIA DI FRAMMENTI DI AFFRESCO PROVENIENTI DA UN EDIFICIO COMMERCIALE DELLA LONDRA ROMANA

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Gli archeologi londinesi del Museum of London Archaeology hanno pazientemente ricomposto migliaia di frammenti di un antico affresco romano ascrivibile al II secolo d. C.: dopo tre mesi di duro lavoro, l’affresco della Britannia romana è tornato alla sua disposizione originale. Rivela intricate raffigurazioni di uccelli, frutta, fiori e lire, oltre ad antichi graffiti e un legame con il suo autore.

I frammenti di intonaco sono stati rinvenuti nel 2021 in una grande fossa nel quartiere Southwark di Londra, durante i lavori di riqualificazione del sito. L’affresco decorava 20 pareti di un edificio costruito tra il 43 e il 150 d.C. Il team di scavi attribuisce lo stato di degrado del dipinto alla distruzione della villa, avvenuta entro 157 anni dalla sua costruzione.

L’arte romana è stata spesso al servizio del potere e serviva a dimostrare la ricchezza e il gusto degli abitanti della villa. I pittori del capolavoro britannico sembrano essersi ispirati all’estetica di un’area di influenza romana molto estesa, emulando i motivi di quelle che oggi sono presenti in Germania e Francia: secondo i ricercatori, parti dell’affresco presentano un motivo a pannelli rettangolari, comune all’epoca, ma il colore giallo del motivo è raro.

L’alfabeto greco è inciso nell’intonaco come un antico graffito. Ritrovamenti simili in Italia indicano che l’alfabeto fungeva da lista di controllo o conteggio, e la qualità della scrittura, secondo gli archeologi, suggerisce che l’autore del graffito fosse uno scrittore esperto.

I frammenti contengono anche un indizio sugli artisti dell’affresco. La parola latina “fecit“, che significa “ha fatto questo”, è identificabile e incorniciata da un’incisione decorativa che i Romani usavano per firmare le opere d’arte. Con grande disappunto dei restauratori, però, l’intonaco ha una mancanza nel punto in cui dovrebbe esserci la firma, quindi l’autore rimane un mistero.

Il team ha individuato anche la “sinopia”, delle linee guida del pittore appena disegnate, visibile solo con una certa luce. Si riconoscono deboli schizzi di un fiore all’interno di un cerchio, ma, probabilmente, i pittori potrebbero aver cambiato idea e hanno scelto di non dipingerlo.

Molti interrogativi sull’affresco rimangono senza risposta, incluso lo scopo dell’edificio di epoca romana che decorava, ma potrebbe trattarsi di una proprietà commerciale forse legata allo stoccaggio o alla distribuzione di giare e contenitori per la conservazione, portati a Londra via nave da qualche luogo dell’impero.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: MOLA

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