mercoledì, 24 Aprile 2024
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A RABANA-MERQULY, KURDISTAN IRAQENO, POSSENTI TRACCE DELL’ANTICO CENTRO PARTO DI NATOUNIA

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La fortezza di montagna di Rabana-Merquly, nel moderno Kurdistan iracheno, era uno dei centri dell’Impero dei Parti che si estendeva su parti dell’Iran e della Mesopotamia, circa 2000 anni fa, contrapponendosi alla coeva forza proposta dal nascente Impero romano.

Un team di archeologi guidato da Michael Brown, ricercatore presso l‘Istituto di preistoria, protostoria e archeologia del Vicino Oriente dell’Università di Heidelberg, insieme a colleghi iracheni, ha studiato i resti della fortezza, fornendo importanti risultati sulle strutture degli insediamenti e sulla storia dei Parti e ritenendo Rabana-Merquly  la città perduta di Natounia.

Situata sui fianchi sud-occidentali del Monte Piramarun, sui mitici Monti Zagros, la fortezza in pietra di Rabana-Merquly comprende non solo le fortificazioni lunghe quasi quattro chilometri, ma anche due insediamenti più piccoli da cui prende il nome. A causa della sua posizione elevata sulla montagna, la mappatura del sito era possibile solo con i droni. Nell’ambito di molteplici campagne di scavo condotte dal 2009 e più recentemente tra il 2019 e il 2022, il team internazionale di ricercatori ha potuto studiare i resti archeologici in situ.

Le strutture sopravvissute fino ad oggi suggeriscono un uso militare e comprendono i resti di diversi edifici rettangolari che potrebbero essere serviti come caserme. I ricercatori hanno anche identificato un complesso religioso forse dedicato alla dea zoroastriana Anahita. I rilievi rupestri all’ingresso della fortezza sono di particolare importanza, insieme alla posizione geografica della fortificazione nel bacino idrografico del fiume Lower Zab, noto nell’antichità con il nome greco di Kapros.

I ricercatori ritengono che Rabana-Merquly possa essere la città perduta di Natounia o Natounissarokerta, la cui esistenza era conosciuta e documentata solo su poche monete risalenti al I secolo a.C. Secondo un’interpretazione scientifica, il toponimo Natounissarokerta è composto dal nome reale Natounissar, il fondatore della dinastia reale Adiabene, e dalla parola partica indicante fossato o fortificazione.

Secondo Brown, i rilievi murali posti all’ingresso della fortezza potrebbero raffigurare il fondatore della città, Natounissar o un discendente diretto. Il ricercatore spiega che il rilievo ricorda la somiglianza alla raffigurazione di un re che è stata trovata a circa 230 chilometri di distanza, ad Hatra, una località ricca di reperti ascrivibili al periodo partop. La fortezza di montagna di Rabana-Merquly si trova al confine orientale dell’Adiabene ed che era governata dai re di una dinastia locale dipendente dai Parti. Potrebbe essere stata utilizzata, tra le altre cose, per condurre commerci con le tribù pastorali nell’entroterra, mantenere relazioni diplomatiche o esercitare pressioni militari o di deterrenza.

L’attuale ricerca a Rabana-Merquly è finanziata da una fondazione tedesca e lo scopo del progetto di ricerca è indagare gli insediamenti e la società dei Parti sugli Altopiani degli Zagros, su entrambi i lati del confine Iran-Iraq. Durante gli ultimi scavi a Rabana-Merquly, Brown ha collaborato con i colleghi della Direzione delle Antichità a Sulaymaniyah, una città nella regione autonoma del Kurdistan iracheno.

I risultati delle indagini di Heidelberg sono stati pubblicati sulla rivista Antiquity .

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Heidelberg

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