giovedì, 28 Marzo 2024
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NUOVO HABITAT NEANDERTHALIANO INDIVIDUATO AD ASPE, SPAGNA

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Un team di ricercatori dell’Università di Valencia (UV), dell’Università di Alicante (UA), dell’Istituto di Scienze Evolutive di Montpellier (Francia) e del Museo Archeologico di Bilbao ha individuato un habitat all’aperto di Neanderthaliani, ascrivibili a oltre 120.000 anni, presso il Parco Naturale Los Aljezares ad Aspe, nei pressi di Alicante.

I precedenti studi, nella fattispecie la documentazione archeologica del Paleolitico europeo, in particolare della Penisola Iberica, si sono sviluppati in base alle informazioni fornite dai siti situati nelle grotte. La maggior parte degli scavi archeologici degli ultimi 150 anni sono stati effettuati in grotte ed esistono pochissime informazioni per comprendere cosa accadesse al di fuori di esse, sia dal punto di vista del comportamento umano che dei modelli insediativi.

Durante il Paleolitico medio, periodo in cui vissero i Neanderthaliani, queste popolazioni di ominidi si stabilirono anche in accampamenti all’aperto. Secondo Aleix Eixea, docente all’Università di Valencia, il sito di Los Aljezares è uno dei pochi esempi di queste tipologie all’aperto nella Penisola iberica e l’unico a Valencia con livelli archeologici, ricchi di materiali litici, faunistici e archeobotanici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Quaternary Science.

Eixea sottolinea, inoltre, che i risultati ottenuti in questo studio mostrano che il sito fungeva da punto di passaggio per le popolazioni di Neanderthaliani tra la costa e l’interno della Penisola iberica, nell’ambito di un’ampia rete territoriale che i diversi gruppi avrebbero utilizzato per rifornirsi di risorse biotiche e abiotiche, per realizzare i loro manufatti pietra (raschietti, punte di lancia, ecc.) e per lavorare e consumare i frutti della caccia, come cervi ed equidi.

Lo studio geologico dei giacimenti in cui si trova il sito di Los Aljezares ha permesso di definire un paesaggio e un clima ovviamente diverso da quello attuale. Questo lavoro, insieme alla datazione del sito, è stato svolto da Jaime Cuevas, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Alicante, il quale ha riferito che il sito può essere inquadrato durante l’ultimo massimo glaciale.

Era un periodo dal clima un po’ più caldo e umido di quello attuale, dove il territorio del bacino del Vinalopo era caratterizzato da zone pianeggianti con un sistema di lagune al posto della complessa rete di anfratti che possiamo osservare oggi. Questa configurazione potrebbe aver favorito l’occupazione dei Neanderthaliani in un paesaggio accessibile, con acqua abbondante e risorse biotiche nelle vicinanze.

Dall’analisi dei segni d’uso lasciati sui manufatti supporti lapidei è attestato anche l’uso di utensili in legno, che non si sono conservati. Pertanto, questo lavoro mette in evidenza l’importanza dei siti all’aperto durante il Paleolitico medio e il modo in cui sono passati inosservati nella ricerca. In questo senso, Los Aljezares di Aspe fornirebbe importanti indizi per comprendere meglio l’ecologia, l’adattamento e la dinamica degli stili di vita dei Neanderthaliani che abitavano la Penisola iberica.

Nei prossimi mesi riprenderà il lavoro sul campo con l’obiettivo di ampliare le informazioni disponibili con l’aiuto e la collaborazione dell’Asociacion Cinco Ojos, dell’Osservatorio del patrimonio e del Comune di Aspe.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Alicante 

Penisola iberica

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