martedì, 3 Dicembre 2024
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RIVOLUZIONARIA TECNICA DI ANALISI SULLA PRODUZIONE DELLE ANTICHE CERAMICHE

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I ricercatori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia hanno individuato rivoluzionari protocolli sulle antiche tecniche di formazione della ceramica utilizzando la microtomografia computerizzata a raggi X (microCT). Questo studio,  pubblicato sul Journal of Archaeological Science, rivela come l’imaging 3D avanzato possa ricostruire i complessi processi alla base della produzione della ceramica cretese dell’Età del Bronzo Medio, offrendo una nuova metodologia per l’analisi della ceramica antica.

L’articolo, redatto da Ilaria Caloi e Federico Bernardini  del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, presenta la prima applicazione della microCT a una metodologia di archeologia sperimentale che prevede la produzione di vasi in ceramica generati esclusivamente al tornio o attraverso una combinazione di tecniche di costruzione manuale e al tornio.

La ricerca affronta una sfida significativa in archeologia: identificare le tecniche di formatura primarie delle ceramiche antiche. L’analisi macroscopica tradizionale spesso non è sufficiente poiché il tornio del vasaio può oscurare le tracce superficiali del metodo di formatura iniziale. L’uso innovativo della microCT, una tecnologia evoluta dalla tomografia computerizzata medica, consente una visualizzazione 3D dettagliata e la quantificazione dei componenti della ceramica, tra cui particelle litiche, vuoti e giunti strutturali, senza danneggiare i manufatti.

Per questo studio, la microCT è stata applicata alle repliche di coppe minoiche provenienti da Festo, nella Creta meridionale, presso il Laboratorio multidisciplinare del Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam di Trieste.

Queste repliche sperimentali sono state prodotte dal ceramista cretese Vassiliki Politakis, in collaborazione con Ilaria Caloi, seguendo rigide procedure sperimentali e utilizzando argille naturali e utensili dell’epoca minoica. Il tornio da vasaio utilizzato è stato costruito sulla base di modelli proposti da studiosi della Creta minoica. Sono state impiegate quattro distinte tecniche di ceramica:  l’utilizzo del tornio a partire da una grande massa di argilla, tecnica detta throwing-off-the-hump, o da una piccola palla argillosa, la tecnica ad incavo e la tecnica a colombino, le ultime due associate a una rifinitura finale al tornio.

L’integrazione delle informazioni ricavate dalla microCT con le tradizionali osservazioni macroscopiche si è rivelata un metodo efficace per ricostruire i processi tecnologici alla base della ceramica antica.

Lo studio mette in evidenza diverse scoperte chiave, come l’identificazione di giunti tecnologici nelle coppe prodotte utilizzando la tecnica della formatura al tornio, differenze nella variazione di spessore tra coppe prodotte esclusivamente al tornio e quelle che combinano tecniche di costruzione manuale, e distinti modelli di orientamento dei vuoti corrispondenti a diverse tecniche di formatura.

L’autrice principale dello studio dell’Univesità Ca’ Foscari, Ilaria Caloi, osserva che questa ricerca rappresenta un significativo progresso nella comprensione delle antiche tecnologie della ceramica. Combinando tecniche di imaging tradizionali e avanzate, è possibile ricostruire con maggiore accuratezza i metodi utilizzati dagli antichi ceramisti, evidenziandone l’abilità artigianale e le capacità tecnologiche.

Bernardini ritiene che l’integrazione della microCT negli studi archeologici offre nuove possibilità per l’analisi non invasiva dei manufatti del patrimonio culturale, preservando l’integrità dei manufatti migliorando al contempo la nostra comprensione degli antichi processi di produzione.

Questa ricerca pionieristica apre nuove strade per lo studio della ceramica antica e fornisce un modello per future indagini archeologiche. I risultati non solo arricchiscono la conoscenza della ceramica minoica, ma dimostrano anche il potenziale della combinazione di metodi tradizionali e digitali nella ricerca archeologica.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università Ca’ Foscari

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