Le costruzioni umane hanno spesso modificato gli spazi naturali nei vari millenni di storia ma poche sono le piante o le mappe giunte fino a oggi antecedenti al periodo delle civiltà letterate della Mesopotamia e dell’Antico Egitto.

I ricercatori dell’organizzazione di ricerca francese del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), insieme a Frank Preusser dell’Università di Friburgo, sono stati ora in grado di identificare le incisioni rinvenute in Giordania e in Arabia Saudita indicandole come i più antichi e conosciuti piani di costruzione, in scala, nella storia umana.

Le incisioni neolitiche, ascrivibili a circa 8.000-9.000 anni fa, raffigurano i cosiddetti “aquiloni 0 draghi del deserto“, megastrutture preistoriche di caccia lunghe, a volte, anche diversi chilometri utilizzate per intrappolare gli animali.

Secondo Preusser, la capacità di trasferire un grande spazio, gli aquiloni, in un piccolo piano bidimensionale, le mappe antesignane, rappresenta una pietra miliare nel comportamento umano. I risultati, pubblicati recentemente sulla rivista PLOS ONE, dovrebbero aiutare a comprendere come sono stati concepiti e costruiti i gli aquiloni/draghi del deserto.

Entrambi i manufatti sono rappresentazioni degli aquiloni/draghi del deserto posti nelle vicinanze del rinvenimento, incisi con strumenti di pietra. Avvistati per la prima volta dagli aerei negli anni ’20, le megastrutture, lunghe fino a cinque chilometri, sono composte da muri perimetrali in pietra che convergono in un complesso delimitato da fosse.

Come gli archeologi hanno potuto determinare negli ultimi anni, sono stati utilizzati per la cattura su larga scala di animali selvatici. In Giordania esistono otto aquiloni/draghi del deserto nell’area di Jibal al-Khasabiyeh, dove gli archeologi hanno rinvenuto una raffigurazione incisa sulla pietra che misura 80 per 32 cm ed ascrivibile a circa 9.000 anni fa. A Jebel az-Zilliyat, in Arabia Saudita, due strutture di aquiloni/draghi si trovano a tre chilometri e mezzo di distanza l’una dall’altra: nei pressi di una delle due, è stata scoperta un’incisione, in scala, risalente a circa 8.000 anni con una lunghezza totale di 382 cm e una larghezza di 235 cm.

Le proto-piante di grandi strutture sono stati finora attestate solo da rappresentazioni approssimative, in netto contrasto con la precisione delle incisioni di al-Khashabiyeh e az-Zilliyat. La questione del loro esatto utilizzo e delle modalità in cui sono state realizzate, soprattutto per la difficoltà di riprodurre l’intero complesso da terra, rimane ancora un segreto delle persone da cui sono state create.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Friburgo