NUOVO STUDIO RILEGGE I DATI SULLA PESTE DI AKHETATON, LA MODERNA AMARNA, EGITTO
La questione se l’antico centro urbano egizio di Akhetaton, nel XIV secolo a.C., la moderna Amarna, sia stato colpito da un’epidemia (la peste di Akhetaton) è stata a lungo dibattuta. Evidenti tracce della morte di diversi reali del periodo di Amarna in un breve lasso di tempo e l’identificazione di soldati egiziani come la fonte della peste che colpì l’Impero ittita citate nelle preghiere di Muršili II contro la peste sono state citate a sostegno di questa ipotesi.
Recentemente, la presenza di sepolture contenenti più individui nelle necropoli di Amarna, l’elevata frequenza di malattie e alcune caratteristiche demografiche insolite, sono state utilizzate per supportare l’ipotesi di un’epidemia.
Lo studio pubblicato sull’American Journal of Archaeology esamina il dibattito e poi discute le caratteristiche archeologiche e demografiche delle epidemie identificate da altri in città con epidemie storicamente documentate. Attraverso questa lente di aspettativa, i dati archeologici e bioarcheologici provenienti dai lavori in corso presso le necropoli di Amarna sono integrati con i dati pertinenti provenienti da scavi di insediamenti di lunga durata nel sito, per valutare se vi siano prove empiriche di malattie epidemiche ad Amarna e le implicazioni più ampie di ciò.
Considerate le tracce storiche e archeologiche nel loro complesso, attualmente esistono pochi elementi che suggeriscano che Akhetaten sia stata colpita da un’epidemia mortale.
Gretchen R. Dabbs della Southern Illinois University e Anna Stevens della Monash University hanno esaminato le ricerche archeologiche e bioarcheologiche della peste ad Akhetaton, la capitale costruita dal faraone egizio Akhenaton nel 1346 a.C.
Le fonti testuali, come le citate preghiere ittite contro la peste e un deposito di lettere scoperto nella città che registrano la diffusione della malattia nella zona, suggeriscono che la peste portò all’abbandono della città, oggi conosciuta come Amarna, poco dopo la morte di Akhenaton nel 1332 a.C.
Secondo la Dabbs, le recenti richerche archeologiche e bioarcheologiche hanno creato una sorta di impalcatura di aspettative per una città colpita da un’epidemia attraverso lo studio di città e necropoli in cui le malattie epidemiche sono state storicamente registrate.
I ricercatori hanno stabilito che quanto accaduto ad Amarna non si adatta ai modelli attesi per una città devastata da malattie infettive o altri morbi. I resti scheletrici recano i segni di lavori pesanti e malnutrizione e i segni visibili di malattia sulle ossa sono rari. Inoltre, la maggior parte degli individui presi in esame nello studio era stata sepolta in modo ordinato con corredi funerari. Sebbene vi fossero molte sepolture multiple, queste di solito contenevano i resti di donne e bambini e non sembravano essere il risultato di una gestione di crisi.
Il numero di sepolture era inoltre in linea con il numero di decessi previsto in base alle dimensioni della popolazione. Dabbs e Stevens hanno concluso che l’abbandono di Akhetaton sembra essere avvenuto in modo ordinato, con alcune persone rimaste anche dopo la morte del faraone.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Phys.org


