venerdì, 29 Marzo 2024
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NUOVO METODO DI DATAZIONE DELLA CERAMICA NEOLITICA?

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Un team dell’Università di Bristol ha sviluppato un nuovo metodo di datazione della ceramica neolitica che consente agli archeologi di assegnare una periodizzazione precisa ai reperti preistorici rinvenuti.

Il nuovo metodo, riportato in un artico sulla rivista Nature, è già utilizzato per lo studio dei manufatti in ceramica ceramiche provenienti da siti considerati chiave databili almeno a circa  8000 anni or sono in Gran Bretagna, Europa e Africa.

La ceramica è il “fossile guida” per la datazione archeologica, con possibili per i siti preistorici millenari: la datazione accurata, infatti, diventa più difficile perché i tipi di ceramiche sono spesso meno distintivi o mancano le fonti scritte per contestualizzare un periodo.

La datazione al radiocarbonio (C14), utilizzata principalmente per ossa o altri materiali organici, è stata utile per datare i vasi ceramici che accompagnavano i resti umani deposti all’interno delle varie sepolture.

L’Università di Bristol ha provato a trovare un metodo più preciso analizzando e datando gli acidi grassi lasciati dalla preparazione dei cibi contenuti nei vari vasi

Richard Evershed, docente della School of Chemistry dell’Università di Bristol e guida del team, ritiene che il nuovo metodo, che si basa su un’idea che aveva da più di 20 anni, permetterà alla comunità archeologica di comprendere meglio le risorse rinvenute in tutti i siti del mondo.

Il team ha effettuato diversi tentativi per ottenere il metodo giusto, ma solo con il radiocarbonio sarebbe stato risolto il problema

Il metodo consiste nell’isolare i singoli composti grassi dai residui di cibo, individuabili nei pori del vasellame preistoriche. Il team ha riunito le più recenti tecnologie di spettroscopia di risonanza magnetica nucleare ad alta risoluzione e tecnologie di spettrometria di massa per progettare un nuovo modo di isolare gli acidi grassi e verificare che fossero abbastanza puri per una datazione accurata.

Il nuovo approccio ha fornito datazioni accurate come quelle fornite dai materiali comunemente datati in archeologia, come ossa, semi e legno per una serie di siti presi in considerazione in Gran Bretagna, Europa e Africa.

Dal sito di Sweet Track, nel Somerset, in diversi siti nella regione francese dell’Alsazia, dal sito Patrimonio dell’Umanità di Catalhoyuk, in Turchia centrale, dal sito di Takarkori, nell’Africa sahariana, il nuovo metodo ha dimostrato di datare i siti in modo incredibilmente accurato.

Secondo Alex Bayliss, docente di Scientific Dating presso Historic England, che ha realizzato analisi statistiche sulle scoperte realizzate, ritiene che se il confronto ceramico è la tecnica di datazione più utilizzata in archeologia, questo nuovo studio fornisce l’opportunità di posizionare diversi tipi di ceramiche nel tempo in modo molto più sicuro e pratico.

A Londra, questo nuovo metodo di datazione è stato utilizzato su una straordinaria collezione di ceramica neolitica rinvenuta a Shoreditch che si ritiene essere il gruppo più significativo di manufatti neolitici mai trovato nella capitale. Lo straordinaria giacimento, che comprende 436 frammenti di almeno 24 manufatti ceramici diversi, è stato rinvenuto dagli archeologi del MOLA (Museum of London Archaeology).

Il sito sembrava risalire al tempo in cui i primi agricoltori arrivarono in Gran Bretagna: ma il team di Bristol, usando il loro metodo di datazione su tracce di grassi del latte estratti dai vasi, ha dimostrato che la ceramica è databile a circa 5.500 anni fa e, con una forchetta di soli 138 anni, al 3600 a.C.

I risultati indicano che a metà del VI millennio a.C. la zona intorno a quella che oggi è Shoreditch High Street veniva utilizzata da agricoltori che si nutrivano di latte e suoi derivati di mucca, pecora o capra, come parte principale della loro dieta. Questi individui potrebbero riferirsi al flusso migratorio che ha introdotto l’agricoltura in Gran Bretagna dall’Europa continentale alla fine del V millennio a.C.

Jon Cotton, consulente preistorico per il MOLA, ritiene che la collezione di ceramica neolitica di Shoreditch aiuta a colmare una lacuna critica nella preistoria londinese. Le prove archeologiche per il periodo successivo all’arrivo dell’agricoltura in Gran Bretagna sopravvivono raramente nella capitale, e tanto meno ancora in situ, confermando che i gruppi umani della zona  vivessero uno stile di vita meno mobile, basato su agricoltura e allevamento, durante il Neolitico antico inglese.

Quindi, l’uso di questo nuovo metodo rivoluzionario sbloccherà importanti informazioni sul nostro passato preistorico?

Chi vivrà, vedrà!

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Università di Bristol

 

Neolitico

 

 

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