giovedì, 18 Aprile 2024
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NUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLE PITTURE RUPESTRI SPAGNOLE

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Un team di ricercatori spagnoli ha scoperto quattro nuove serie di pitture rupestri nelle grotte in Cantabria, nella Spagna settentrionale. La più antica, risalente a quasi 30.000 anni fa, è uno dei uno dei primi esempi conosciuti dell’arte preistorica del mondo.

Gli studiosi del Museo Nacional y centro de investigación de Altamira, o semplicemente Museo de Altamira guidato da Roberto Ontanon hanno utilizzato tecniche di identificazione dell’immagine all’avanguardia per identificare i nuovi disegni.

Venti anni fa, uno speleologo informò gli archeologi della possibile esistenza di dipinti antichi in varie cavità rocciose in Cantabria. Tuttavia, le tecniche disponibili al momento non furono sufficienti a confermare l’esistenza delle opere d’arte.

Le pitture rupestri, purtroppo, hanno subito un degrado così importante durante i 30.000 anni che sono risultate difficili da identificarsi ad occhio nudo. Per superare questo, il team di Ontanon ha utilizzato un metodo di scansione laser 3D per riprodurre interamente l’opera su un computer. Queste tecnologie hanno consentito di rilevare i colori oltre la gamma dello spettro visibile (infrarossi e ultravioletti) e, in questo modo, rivelare altre pitture che a prima vista sono risultate impercettibili o difficili da distinguere.

Le opere, databili tra i 30.000 e i 20.000 anni or sono, sono più antiche delle più celebri pitture dei famosi di bisonti rappresentanti nelle grotte sito dell’UNESCO, Patrimonio dell’Umanità, presso la vicina Altamira e databili circa 16.000 anni fa. Il titolo di più antica pittura rupestre della regione è da attribuire, comunque, alle rappresentazioni della grotta di El Castillo, sempre in Cantabria, realizzate oltre 40.000 anni fa e, probabilmente, le più antiche del mondo.

E’ indiscutibile che la Cantabria abbia la più alta concentrazioni di arte preistorica di tutta la Terra: questo è, ovviamente, attribuibile al fatto che la regione sia stata un buon posto per vivere durante i periodi glaciali della storia della Terra, frutto del suo clima temperato e dell’abbondanza di animali selvatici.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: archaeologynewsnetwork.blogspot.it

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