domenica, 8 Dicembre 2024
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NUOVE SCOPERTE DAGLI SCAVI DEL PALAZZO MINOICO DI ARCHANES, CRETA

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Un’importante e rara scoperta è venuta alla luce durante gli scavi di quest’anno del palazzo minoico ad Archanes, Creta, sotto la direzione di Efi Sapouna-Sakellaraki.

La ricerca archeologica è proseguita con successo nel 2024 con l’obiettivo di completare l’indagine dell’edificio a tre piani, che insieme a al Palazzo di Cnosso, ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della civiltà minoica.

Si tratta di una Porta-Santuario, un elemento unico, trovato per la prima volta in un palazzo minoico, a sud dell’ingresso principale, nello stesso punto in cui sono stati scoperti quattro altari, così come i due bracci della piattaforma in pietra, che nel loro insieme mostrano il significato religioso del sito.

Negli scavi di quest’anno, oltre a due basi in pietra di asce bipenne scoperte in precedenza, sulla piattaforma è stata rinvenuta una base piramidale, mentre è possibile che ce ne fosse anche una terza, conservata in modo frammentario, sul braccio occidentale.

Efi Sapouna-Sakellaraki è “tornata” per il secondo anno consecutivo al palazzo minoico di Archanes, che è stato portato alla luce durante l’estesa indagine archeologica degli anni ’60 dal grande archeologo Yannis Sakellarakis, che sarà proseguita da lei nei prossimi anni. L’obiettivo era di chiarire alcuni resti dell’edificio scoprto da Sakellarakis, ma gli scavi hanno prodotto ulteriori risultati spettacolari.

Più specificamente, è stata scavata una sezione di 96 mq in un cortile a sud dell’ingresso con i quattro altari, dove si è svolta la parte meridionale della ricerca di quest’anno. Sul lato est, gli archeologi hanno inizialmente incontrato un enorme riempimento di blocchi caduti. Da questo strato sono emersi alcuni reperti, dalla ceramica del periodo moderno, alla ceramica dell’antichità greca classica, ceramica micenea e ceramica paleolitica.

Sotto uno strato parzialmente contaminato, nella sezione meridionale dello scavo di quest’anno, è stato portato alla luce lo strato miceneo che presenta tracce di combustione.

Va notato che Archanes e altri palazzi minoici continuarono a essere utilizzati dai Micenei durante il periodo miceneo con le necessarie riparazioni o dopo periodi di perdite di potere.

In questo strato sono state recuperate numerose kylikes micenee in stato frammentario, poiché la distruzione era stata estesa e i reperti minoici mobili erano pochi, con esempi tipici come un frammento di vaso in rilievo in pietra, un frammento di cristallo di rocca.

La cosa più interessante è stata la scoperta del complesso architettonico di una Porta-Santuario di Archanes all’ingresso del palazzo con gli altari e i bracci della struttura in pietra, che incorniciava la piattaforma sopra menzionata e altri due altari, quello grande oblungo e quello a gradini, che erano stati scoperti in precedenti periodi di scavo.

Di interesse è anche una base in pietra, scoperta sotto i blocchi di pietra a sud dell’entrata con i quattro altari.

La base è caduta da un piano superiore insieme a resti di legno bruciato e quattro insoliti oggetti di bronzo (ganci), un ritrovamento che porta all’ipotesi che fossero morsetti per uno xoanon di legno (statua primitiva, di arte greca, con testa e braccia espresse plasticamente, ma col corpo cilindrico in forma di colonnetta o squadrato in forma di trave) che vi era appoggiato. Questa è la prova che il piano superiore di un edificio a est del cortile era sacro.

Nella parte più a nord del palazzo, sono state scoperti ambienti a due e tre piani in un’ala speciale del palazzo, con stanze lussuose collegate da corridoi e porte, alla base delle quali sono stati scoperti blocchi di gesso lucenti, pavimenti in scisto, ecc. In situ, come di consueto in quasi tutte le stanze del palazzo, sono state trovate fasce di gesso di separazione o decorative, che circondavano le lastre del pavimento.

Sono state trovate anche fasce di intonaco cadute con frammenti blu e rossi di pitture murali. Infine, nella sezione più occidentale, è stata scoperta parte della facciata di una porta, che conserva l’architrave con una base di pilastro, realizzata in gesso.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Ministry of Culture

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