venerdì, 19 Aprile 2024
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MOSAICI DELLA CHIESA DELLA NATIVITA’ DI BETLEMME RESTAURATI PER NATALE

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Mascherati per secoli dalla fuliggine delle candele e ultimamente dalle impalcature, i mosaici della Chiesa della Natività di Betlemme sono stati riportati allo splendore dell’epoca dei Crociati, in tempo per il Natale.

Negli ultimi 15 mesi, valenti restauratori hanno ripulito e riparato frammenti sopravvissuti dei capolavori musivi del XII secolo, restaurando e conservando 125 metri quadrati di quelli che una volta 2.000 metri quadrati di oro e vetro scintillante. Il resto è stato distrutto da usura, umidità, guerre e terremoti.

Oggi i mosaici restaurati, realizzati da una piccola azienda italiana di restauro, la Famiglia Piacenti, brillano contro le pareti bianche sopra le teste dei visitatori della chiesa nella città di Betlemme , in Cisgiordania, che segna il tradizionale luogo di nascita di Gesù Cristo. 

Sulla navata si affacciano sette angeli incorniciati in oro che sembrano atterrati su un tappeto di verde erba vivida. Ciascuno è posto tra le finestre che simboleggiano la luce divina. Uno degli angeli è stato scoperto durante i lavori di restauro sotto uno strato di intonaco. 

I mosaici sono composti da sottili foglie d’oro poste tra piccoli tasselli in vetro, Solo i visi e gli arti dei personaggi sono stati realizzati con tasselli di pietra colorata.

Una delle figure angeliche parzialmente distrutte è stata restaurata utilizzando materiali diversi dall’originale in modo da non fuorviare i futuri archeologi e studiosi.

Ibrahim Abed Rabbo, ingegnere incaricato a seguire i lavori dell’Autorità Palestinese, conferma che la trasformazione causata dal restauro è sorprendente. In precedenza, aggiunge, entrando in chiesa non si riusciva a comprendere se c’erano dei mosaici che, rarità per il periodo, sono stati originariamente firmati dagli artigiani responsabili. 

Nel coro della chiesa, il visitatore può ora ammirare un’immagine di San Tommaso, incredulo della risurrezione, che punta il dito sulla ferita di Cristo causata durante la sua Crocifissione. In un’altra sezione è deliziosamente rappresentato l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme durante la domenica delle Palme. Tutto, dunque, meticolosamente dettagliato e con l’impressione di essere nuovo di zecca.

Sulle pareti della navata, i restauratori hanno donato nuova vita anche ad affreschi risalenti al 1127 e alla fine del XII secolo, quando ricchi pellegrini commissionarono soggetti relativi alle loro famiglie o a santi della loro regione da esporre nel luogo sacro. 

Dopo il restauro le loro sagome dei personaggi dipinti si stagliano contro le colonne rossastre della chiesa, sebbene i volti siano stati cancellati dopo la conquista musulmana, in linea con il divieto islamico di raffigurazione della forma umana.

La prima Chiesa della Natività è stata eretta nel IV secolo d.C. dall’imperatore romano Costantino per volere della devotissima madre Elena

Si ritiene che la struttura originale fosse stata distrutta da un incendio, ma Piacenti ha affermato che durante i lavori di restauro non è stata trovata alcuna traccia di combustione, portandolo a elaborare la tesi che un terremoto fosse una causa più probabile.

I bizantini ricostruirono la basilica nel VI secolo e, in seguito, i Crociati vi aggiunsero diversi elementi a loro consoni. A causa di disaccordi tra le tre fedi cristiane responsabili del sito, l’edificio è stato lasciato senza manutenzione dalla metà del XIX secolo.

Nel 2002, diversi fori di proiettili hanno perforato la facciata della chiesa dopo un assedio di cinque settimane dell’esercito israeliano, quando circa 100 palestinesi si sono rifugiati all’interno. Quando l’Autorità Palestinese ha iniziato i lavori di ristrutturazione nel 2013, la Basilica era fortemente in pericolo di crollo. 

Oggi restano alcune impalcature sul retro del coro mentre i restauratori dei mosaici lavorano alacremente sui mosaici del pavimento, nascosti alla vista del pubblico da protezioni in legno compensato. 

L’Autorità Palestinese si augura che il restauro influenzerà una nuova ondata turistica, i cui benefici economici potrebbero risollevare le sorti finanziare di Betlemme.

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: AFP

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