venerdì, 29 Marzo 2024
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L’EREDITA’ DEI TEMPLARI A TEATE? ALTRE NOVITA’ DAGLI SCAVI URBANI

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Dopo le notizie che hanno fatto sobbalzare dalla poltrona la popolazione teatina, altre ne giungeranno a breve. Le leggende dei Cavalieri templari approdano anche a Teate medievale, un’eredità che sembra sia arrivata da Cipro, l’isola un tempo di proprietà della confraternita crociata, che secondo archeologi e storici hanno esteso la loro longa manus fino al centro abruzzese.

Da alcune indiscrezioni pervenute a chi vi scrive da personale legato alla centro studi CNRS sugli scavi urbani in corso, sembrerebbe che in un nuovo saggio tenuto ben celato, in fondo a ripide scalette in pietra, strette e irregolari, è stato rinvenuto un ambiente ipogeo dalla volta bassa a sesto acuto decorato con un centinaio di lapidi funerarie di cavalieri medievali.

Potrebbe essere la cappella templare in cui, nel 1192, alcuni cavalieri locali avrebbero dichiarato il loro giuramento all’Ordine religioso-militare del Tempio, fondato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo di Payns.

Secondo le fonti indiscrete consultate, l’architettura e i manufatti rinvenuti aprono uno squarcio storico nella storia di Teate medievale che, fino ad oggi, non ha mostrato segni della presenza dell’ordine: una lunga spada crociata, arrugginita e scheggiata ma ancora affilata, è uno dei manufatti orgogliosamente rinvenuti nella cappella.

Secondo gli archeologi, le solide mura della cappella sarebbero poste su altrettanto solide fondamenta molto più antiche di cui, però, non sarà possibile scoprirne la funzione.

I Templari, al massimo della loro espansione, erano un vero e proprio esercito internazionale di guerrieri d’élite istituito per proteggere i pellegrini europei in viaggio verso Gerusalemme e si dotarono di diverse sedi di reclutamento e addestramento per formare i monaci-guerrieri destinati alle campagne militari autorizzate dal papa, in Terra Santa.

Uno storico medievista, che non desidera essere citato, ritiene che le Crociate siano state state un passo fondamentale per forgiare il carattere della popolazione attorno alla Teate medievale tanto da indurre i vertici dell’ordine a designare la cittadina quale base operativa per le forze della penisola che operavano sia in Medio Oriente che in Nord Africa.

Una curiosità: echi della storia crociata si estendono anche al vino, un prodotto locale già fortemente sviluppato sulle colline teatine. Il rosso locale potrebbe essere uno dei vini più antichi e prodotti, certificati con una “denominazione di origine protetta” ante litteram, in cui un tralcio di vite e una bottiglia sono riprodotti su una delle lapidi esposte sulle pareti della cappella!

Quando i Templari furono definitivamente cacciati dalla Terra Santa, fecero di Teate il loro quartier generale nella penisola italiana dal 1291 fino alle tragiche vicende della fine dell’ordine nel 1307.

Alcune leggende narrano di come i Templari abbiano nascosto le loro ricchezze e quando l’ordine fu condannato come eretico, proprio nel 1307 e molti cavalieri furono bruciati sul rogo, molti dei tesori non sarebbero mai stati rinvenuti. Secondo gli studiosi, però, la fortuna dei Templari potrebbe essere svanita già da tempo ma gli storici locali sperano che questi antichi siti possano riportare alla luce antiche ricchezze e, soprattutto, quel turismo legato alle città storiche e fortemente assente a Chieti, pesantemente devastato dalle restrizioni del corona-virus.

Ma…

 

 

 

Care Lettrici, cari Lettori, anche questa è una burla, un pesce d’aprile ritardato… L’articolo e le foto riportate riguardano recenti indagini effettuate sulla cappella costruita dai Cavalieri Templari nel  castello medievale di Limassol, che ora ospita il Museo medievale di Cipro. E’ la cappella in cui si crede che il re d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone, si sia sposato, in viaggio verso la Terra Santa nel 1192.

Perché questo articolo? Negli ultimi giorni, dopo un breve periodo di tregua, i concittadini del sottoscritto si erano nuovamente sbizzarriti in elucubrazioni di ogni tipo sulla ripresa degli scavi archeologici nella piazza principale di Chieti, infondendo dubbi, insinuando ipotesi, generando un’aura di  inquietudine e tensione nelle colleghe e nei colleghi che giornalmente cercano di lavorare per portare a casa la pagnotta… 

Un paio di giorni fa, finalmente, sono arrivate le notizie del rinvenimento dell’agognato mosaico che sicuramente produrranno una svolta nella riqualificazione della piazza principale della città.

L’archeologia è una scienza seria, come già indicato in diversi articoli, con un portafogli molto leggero, quasi vuoto e, rispetto a medicina e ingegneria, genera quel senso di “volevo fare l’archeologo, da piccolo” che induce chiunque a esprimere giudizi facili che esentano altri professionismi…

Si mediti severamente, sempre! 

 

Daniele Mancini

Teate come Rennes…

 

 

 

 

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