giovedì, 25 Aprile 2024
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LE DEVIAZIONI MIGRATORIE DEGLI HOMO SAPIENS NELL’AVVICINAMENTO ALL’EUROPA

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Le favorevoli condizioni climatiche hanno influenzato la sequenza dei movimenti di insediamento degli Homo Sapiens nel Levante durante il loro cammino dall’Africa all’Europa. In una prima fase, i gruppi umani di Sapiens si stabilirono lungo la costa del Mar Mediterraneo e solo in seguito si sparsero nel deserto del Sinai e nella Rift Valley giordana orientale.

Questo è il risultato di una ricerca archeologica condotta dal Collaborative Research Centre ‘Our Way to Europe’ (CRC 806) presso le università di Colonia, Bonn e Aachen, pubblicata sulla rivista PLOS ONE.

Per più di dieci anni, il team ha analizzato sedimenti, pollini e manufatti archeologici intorno al sito di Al-Ansab 1 presso l’antica città di Petra, in Giordania. Secondo il ricercatore Jurgen Richter, l’obiettivo era acquisire una comprensione delle condizioni ambientali prevalenti al momento dell’espansione umana, la cui presenza si è consolidata nella regione grazie alle condizioni climatiche favorevoli.

Il “successo” dei Sapiens al di fuori dell’Africa è iniziata circa 100.000 anni or sono in siti ben noti come Qafzeh e Skhul, in Israele. Questi primi documenti rivelano solo una breve e temporanea espansione del territorio nel Levante: secondo i ricercatori, l’insediamento permanente della regione risale a circa 43.000 anni or sono. Durante l’epoca della prima Cultura Ahmariana, gli esseri umani moderni si erano gradualmente diffusi in tutto il Levante, un primo passo verso l’Asia e l’Europa.

Le condizioni climatiche favorevoli, le condizioni preliminari per un insediamento umano permanente, hanno permesso insediamenti su larga scala nei pressi del Lago Lisan, un bacino di acqua salata oggi inglobato dal Mar Morto. In antichità era di dimensioni molto maggiori e raccoglieva un volume d’acqua molto maggiore, acqua evaporata solo con la fine dell’ultima era glaciale, lasciandosi alle spalle l’ipersalino Mar Morto.

Anche se su piccola scala, gli scienziati sono stati in grado di riconoscere le condizioni ambientali favorevoli dei gruppi umani di Sapiens: i team geo-archeologici dell’Università di Colonia e della RWTH Aachen University hanno esaminato il sito di Al-Ansab 1. Mentre oggi, il Wadi Sabra, in cui il sito si trova, è fortemente modellato dalle improvvise piene stagionali, le indagini geomorfologiche e archeologiche hanno evidenziato che, al momento dell’insediamento, le condizioni erano meno erosive e continuamente umide, permettendo la presenza dell’uomo.

Ciò ha consentito la diffusione degli esseri umani dall’area costiera del Mediterraneo alle regioni precedentemente più aride del deserto del Negev e alle pendici orientali della Rift Valley. Cacciavano gazzelle, una preda i cui resti sono stati rinvenuti in molti siti della regione di questo periodo. Secondo Richter, i gruppi umani di Sapiens non sono arrivati attraverso una costante espansione dall’Africa attraverso il Levante e poi in Europa e in Asia: si stabilirono, dunque, prima lungo la fascia costiera lungo il Mar Mediterraneo.

La regione intorno al sito di Al-Ansab 1 è stata quindi una sorta di trampolino di lancio dell’Homo Sapiens nel suo viaggio che non ha preso un percorso diretto verso il continente europeo ma, attraverso fondamentali tappe, è stato guidato da complesse interazioni con altri gruppi umani e il loro ambiente.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Colonia

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