venerdì, 19 Aprile 2024
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IL SIMPOSIO IN UN VASO GRECO ANIMATO

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Oggi il simposio, ma un vaso greco animato è stato già oggetto di un articolo di questo blog, era un vaso a figure nere di tipo lekanis, una coppa bassa con piede ad anello, con due anse e, a volte, anche con coperchio.

L’animazione che gli abili tecnici della Panoply Vase Animation Project riguarda il simposio, il cocktail party dell’antichità. Il vaso preso in considerazione è una kylix attica a figure nere realizzata intorno al 500 a.C. e conservata all’Ashmolean Museum, Università di Oxford.

L’interno della coppa raffigura una vite con uva sulla alla fascia esterna, una scena di simposio nel registro centrale e una testa di gorgone nell’area rotonda al centro.

Durante il simposio, un gruppo di cittadini adulti si riunivano per godersi la reciproca compagnia o per celebrare occasioni speciali. Avrebbero potuto anche partecipare anche uomini non cittadini e donne intrattenitrici, mai sposate o bambini. 

Gli ospiti di solito si adagiavano sui dei letti conviviali uno di fronte all’altro e usavano una serie di vasi per mescolare, servire e bere vino innaffiato. Il simposio, che soleva svolgersi dopo il tramonto, accoglieva ospiti che potrebbero aver già cenato insieme in anticipo. Il simposiarca presiedeva la serata, distribuendo offerte per Dioniso, regolando il bere e gestendo le attività ludiche. Sua era la responsabilità di impostare il tono della serata e, in teoria, di vedere che tutti si comportassero correttamente.

Come molte attività nella cultura greca, anche il simposio aveva un aspetto competitivo. Molte delle attività della serata sarebbero state organizzate come concorsi, sia che si trattasse di dibattiti, di raccontare barzellette e indovinelli, di esibirsi in musica o in giochi. 

Nel vaso in questione è rappresentato un gioco popolare chiamato kottabos, in cui le persone gareggiavano nel lancio delle ultime gocce di vino rimaste nella propria tazza per colpire dei piattelli collocati su un’asta di bronzo. 

A volte si gareggiava per destare l’attenzione dei partecipanti al simposio, piuttosto che dedicare i loro propri alla persona a cui erano interessati al fine di richiedere un bacio come premio, in una commistione di spensieratezza, erotismo e simpatico intrattenimento.

Diversi autori antichi hanno lasciato versioni di conversazioni tenute durante i simposi. Tendono, comunque, a essere esempi idealizzati e filosofoci dei consueti comportamenti dei partecipanti, Si ricordi Sympósion di Platone, Septem sapientum convivium di Plutarco.

Nella kylix è presente, al centro, come indicato, una gorgone e la più famosa era Medusa, che poteva trasformare le persone in pietra con uno solo dei suoi sguardi pietrificanti. L’animazione gioca con questa caratteristica della gorgone: le figure sul vaso sono immobili quando Medusa ha gli occhi aperti, si muovono quando questa chiude gli occhi.

Gran parte di quello che si conosce del simposio proviene dalle scene raffigurate sugli antichi vasi greci e questa animazione mostra molti dei piccoli dettagli del simposio originale. Gli ospiti adagiati sul lato sinistro del loro corpo e al posto di usare i letti conviviali sembrano giacere sembrano giacere a terra, in un vigneto.

Sono appoggiati a cuscini, nudi dalla vita in su con raffinati abiti attorno alle loro gambe. I cuscini hanno raffigurazioni delicate, chiaramente visibili quando i personaggi si siedono e rivelano quanto posto sotto di loro. 

L’animazione attira l’attenzione sul vigneto, con uno dei personaggi che raccoglie l’uva dalla vite. Gli ospiti sorreggono le loro tazze nella mano sinistra e devono passarla alla loro destra quando vogliono bere. Le tazze sono state accuratamente dipinte in diversi stili. Nella scena originale, l’uomo più giovane del simposio, l’unico senza la barba folta, offre la sua coppa all’uomo accanto a lui; questo è tipico del rapporto fra un uomo e il suo giovanetto nel periodo.

La persona più impegnata nell’animazione è la piccola figura che serve le bevande: è uno schiavo della famiglia del padrone di casa. Era una convenzione nella pittura vascolare greca rappresentare gli schiavi più piccoli dei cittadini; non era realismo, ma un’espressione di differenza di status sociale.

È molto comune vedere persone nelle scene del simposio raffigurate mentre cantano o suonano strumenti musicali. Questo vaso raffigura un uomo che suona l’aulos, uno strumento a fiato quasi sempre a due tubi; al suo fianco, un uomo con una lira.

Nell’animazione, gli ospiti iniziano a giocare a kottabos, gioco che ha preso piede con i greci che vivevano in Sicilia, ma rapidamente divenuto popolare in tutto il mondo greco. L’animazione rappresenta anche le gocce di vino in volo come se fossero dipinte nel vaso stesso ma anche, in modo superbo, mostra come i commensali raccolgano le proprie tazze correttamente per giocare e facciano passare il dito nel manico della tazza con la giusta angolazione.

Daniele Mancini

Per ulteriori info sul simposio: P. Nencini, Ubriachezza e sobrietà nel mondo antico. Alle radici del bere moderno, Monte San Pietro 2009

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