giovedì, 25 Aprile 2024
Archeologia&Dintorni

DIFFUSIONE DEI SISTEMI DI PESATURA DURANTE L’ETA’ DEL BRONZO

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Conoscere il peso delle merci oggetto di una compravendita è da sempre un modo oggettivo per valutarne il valore di scambio sul mercato. Durante l’Età del Bronzo esistevano diversi sistemi di pesatura e un team di ricercatori dell’Università di Göttingen ne ha studiato la diffusione in tutta l’Eurasia occidentale.

Lo studio è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

A, da Tirinto, Grecia; B, da Dholavira, India; C, da Susa, Iran; D, da Lipari, Italia

La simulazione elaborata indica che è probabile che l’interazione tra i vari mercanti, anche senza un intervento sostanziale da parte di governi o istituzioni, spieghi la diffusione della tecnologia dell’Età del Bronzo per la pesatura delle merci.

Per determinare come sono emerse diverse unità di peso nelle differenti regioni eurasiatiche, i ricercatori hanno confrontato tutti i sistemi di pesi in uso tra l’Europa occidentale e la valle dell’Indo dal IV millennio al I millennio a.C.

L’analisi di 2.274 pesi rinvenuti in 127 siti ha rivelato che, ad eccezione di quelli della Valle dell’Indo, nuove unità di peso molto simili siano apparse in una graduale diffusione a ovest della Mesopotamia.

Per scoprire se la formazione graduale di questi sistemi di pesatura potrebbe essere dovuta alla propagazione di un errore da un unico sistema di pesi, i ricercatori hanno creato modelli di 100 nuove unità. Tenendo conto di fattori come l’errore di misurazione, la simulazione ha supportato un’unica origine tra la Mesopotamia e l’Europa.

La ricerca ha dimostrato anche che la valle dell’Indo, probabilmente, sviluppò un sistema di pesi indipendente e che se il flusso di informazioni nel commercio dell’Eurasia era sufficientemente libero da supportare un sistema di ponderazione comune, era probabile che fosse sufficiente anche per reagire alle fluttuazioni dei prezzi locali.

I sistemi di pesi emersi tra la Mesopotamia e l’Europa erano molto simili. Ciò significava che un singolo mercante poteva viaggiare, ad esempio, dalla Mesopotamia all’Egeo e da lì all’Europa centrale, senza mai aver il bisogno di cambiare il proprio set di pesi. Il commerciante poteva commerciare con partner stranieri facendo semplicemente affidamento sull’approssimazione dei pesi.

Non esisteva un’autorità internazionale, ovviamente, che potesse regolamentare l’accuratezza dei sistemi di pesatura su un territorio così ampio e in un arco temporale così lungo. In Europa, al di là dell’Egeo, le autorità centralizzate erano ancora lontane dall’essere create. I ricercatori concludono, quindi, che l’emergere di sistemi di pesatura accurati deve essere stato il risultato di una rete globale che si autoregolava dal basso verso l’alto.

Secondo Lorenz Rahmstorf, docente dell’Istituto di preistoria e protostoria dell’Università di Göttingen, con i risultati dell’analisi statistica e dei test sperimentali, è possibile dimostrare l’ipotesi secondo la quale la libera imprenditorialità era un motore primario dell’economia mondiale già nell’Età del Bronzo. I commercianti potevano, quindi, interagire liberamente, stabilire redditizie collaborazioni extra territoriali e sfruttare le opportunità offerte dal commercio a lunga distanza.

Anche per Nicola Ialongo, dell’Università di Göttingen, l’idea di un mercato autoregolato esistente circa 4.000 anni fa offre una nuova prospettiva all’economia globale dell’era moderna e, grazie a queste antiche istituzioni, il commercio globale, che ne è nato, regola diverse regole della moderna economia.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Göttingen

Pesi antichi

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