Si è recentemente conclusa un’altra stagione di ricerche archeologiche sul campo nella Valle di Qumayrah, nell’Oman settentrionale.

Gli archeologi hanno identificato i resti di una torre in un insediamento dell’Età del Bronzo e hanno portato alla luce tracce della fusione del rame e una tavola da gioco di 4000 anni fa!

Gli scavi sono stati realizzati da una missione omanita-polacca guidata congiuntamente dal Piotr Bieliński, del Centro polacco di archeologia mediterranea, Università di Varsavia (PCMA UW ), e Sultan al-Bakri, Direttore Generale delle Antichità presso il Ministero del Patrimonio e del Turismo (MHT) del Sultanato dell’Oman. La missione ha indagato sullo sviluppo e le forme di insediamento in uno degli angoli meno studiati dell’Oman, le valli montuose della catena settentrionale dell’Hajar.

Gli insediamenti della Civiltà di Umm an-Nar databili tra Età del Bronzo e ‘Età del Ferro II, situati vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah, erano l’obiettivo principale del lavoro del team: Ayn Bani Saidah è strategicamente situata all’incrocio di rotte carovaniere che collegavano Bat a sud, Buraimi e Al-Ayn a nord, e la costa del mare vicino a Sohar a est. Lungo questo percorso si trovano alcuni importanti siti del periodo Umm an-Nar.

Le ultime scoperte confermano che l’insediamento è eccezionale: include almeno quattro torri, tre rotonde e una angolare. Una delle torri rotonde non ha riportato resti visibili in superficie, nonostante le sue grandi dimensioni fino a 20 mt di diametro. È stata scoperta solo durante gli scavi e la funzione di queste importanti strutture presenti in molti siti di Umm an-Nar deve ancora essere omdovoduata.

Nuove scoperte sono state fatte anche in altri edifici dell’Età del Bronzo. Secondo Bieliński, avrebbero individuato tracce consistenti della lavorazione del rame nel sito, oltre ad alcuni manufatti di rame, dimostrando che l’insediamento partecipava al redditizio commercio del rame per il quale l’Oman era già famoso a quel tempo, con menzioni del rame della zona presenti nei testi in cuneiformi della Mesopotamia.

La scoperta più inaspettata non è direttamente correlata all’economia o alla sussistenza del sito: in uno degli ambiienti portati alla luce, gli archeologi hanno individuato una tavola da gioco: realizzata in pietra, presenta campi e buche contrassegnati, noti in diversi esempi provenienti da India, Mesopotamia e persino dal bacino del Mediterraneo orientale. L’esempio più famoso di tabellone basato su un principio simile è quello delle tombe di Ur!

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Polish Centre of Mediterranean Archaeology