giovedì, 25 Aprile 2024
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DALL’ISOLA DI HIARNØ, DANIMARCA, NUOVI STUDI SU NECROPOLI DI NAVI VICHINGHE

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Nuove dettagliate indagini sulle navi di età vichinga a Hjarnø, una piccola isola in Danimarca, sono state completate dagli archeologi che hanno esaminato le origini e la composizione della Necropoli di Kalvestene, un rinomato sito della cultura popolare scandinava.

Gli archeologi della Flinders University di Adelaide, in Australia, hanno condotto indagini per determinare se una celebre illustrazione del sito del XVII secolo, realizzata dal famoso antiquario dell’Illuminismo, Ole Worm, fosse accurata: la ricerca fa parte dei nuovi sondaggi esplorativi del sito intrapresi dal Museo Nazionale di Danimarca che scoprì e restaurò 10 tombe di età vichinga scavate sulla piccola isola al largo della costa orientale danese quasi un secolo fa.

La necropoli è costituito da monumenti litici che, secondo la leggenda, commemorano un re di nome Hiarni, incoronato dopo aver scritto una bellissima poesia sulla morte del vecchio re ma che fu sconfitto in una successiva battaglia attorno all’isola.

La ricerca, pubblicata sulla rivista The Journal of Island and Coastal Archaeology , mostra che la composizione sepolcrale della celebra Necropoli di Kalvestene è insolita rispetto ad altri siti danesi dello stesso periodo: solitamente le sepolture a forma di nave incorporano, incastonate, pietre circolari, ovali o triangolari. Esistono invece forti parallelismi con i siti della Svezia meridionale, sollevando interrogativi sui legami tra le due regioni.

I disegni del 1650 di Ole Worm mostravano più di 20 profili di navi in tutta la necropoli e sebbene i dati raccolti dai ricercatori suggeriscano che in genere non ne erano mai stati rinvenute in così tanto numero, è possibile che ne siano addirittura state identificate ben due nuove.

Secondo Erin Sebo della Flinders University, l’indagine svolta ha identificato due nuove aree rialzate che potrebbero essere le forme delle navi che si allineano con i disegni di Worm del 1650: se una forma sembra non lasciar dubbi, la secondo rimane ambigua ma è impossibile dipanare il mistero senza scavi e ulteriori indagini.

Mads Ravn e il suo team del Vejle Art Museum, in una ricerca del 2017, suggeriscono che l’isola sia stata visitata da commercianti stranieri e sembra sorprendente che una necropoli così piccola fosse famosa e nota in tutta la Scandinavia medievale. Secondo i ricercatori, l’isola, probabilmente, costituiva una sorta di porta di controllo per le imbarcazioni che dovevano attraversare lo stretto meridionale per raggiungere il centro commerciale a Horsens.

La forma e la posizione delle navi sono oggi interpretate come un simbolo religioso del legame vichingo con la mitologia norrena e il dio Njord. Il suo simbolo, una nave, o Skidbladnir, controllava il vento e il tempo, quindi i vichinghi gli rendevano omaggio per ottenere buone condizioni di navigazione.

Hjarnø LiDAR
Hjarnø LiDAR

I ricercatori hanno analizzato documenti medievali, realizzato fotogrammetria aerea e raccolto dati LiDAR dal Museo Moesgaard per rivelare perché Hjarnø fosse unica dopo essere stata adattata una necropoli alle condizioni specifiche della piccola comunità isolana.

Jonathan Benjamin, docente e coordinatore del programma di archeologia marittima presso il College of Humanities, Arts and Social Sciences della Flinders Universit, nel 2018 ha condotto un’indagine archeologica per registrare le caratteristiche delle posizioni delle navi nell’ambito del contesto ambientale e costiero dell’isola di Hjarnø. Benjamin conferma che ogni pietra sia stata misurata e disegnata: dai dati acquisiti attraverso la fotografia a bassa quota del paesaggio, in combinazione con il rilevamento sonar nelle acque vicino al sito vichingo per verificare la presenza di materiale culturalmente significativo, nessuna indicazione di rilievo è stata individuata durante l’indagine.

Sebbene questo studio non sia stato in grado di offrire una comprensione sulle origini precipue della necropoli di Kalvestene a Hjarnø, l’aver combinato criticamente tutti i dati e analizzato tutte le fonti rispetto ai rinvenimenti archeologici, è stato messo un primo tassello per la definitiva comprensione del sito.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Flinders University

Vichinghi

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