La ribellione e gli attacchi indebolirono la presa dell’Impero Romano d’Occidente sulla provincia di Britannia e la violenza portò alla cattura o alla morte di alti comandanti romani e molti soldati romani avrebbero disertato per unirsi ai “barbari”, secondo i ricercatori.
Lo storico romano Ammiano Marcellino (vissuto tra il 330 e il 395 circa) affermò, nella sua opera “Res Gestae“, che i tre gruppi cospirarono tra loro contro l’Impero Romano d’Occidente; altri storici hanno definito gli eventi come una “cospirazione barbarica”. L’Impero Romano d’Occidente riprese il controllo della Britannia meridionale nel 369 ma fu costretto ad abbandonarla definitivamente nel 410.
Una nuova analisi dendrocronologica degli anelli delle querce della Gran Bretagna meridionale e della Francia settentrionale rivela che una grave siccità avrebbe colpito la regione dal 364 al 366. I ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Climatic Change ritengono che una serie di gravi siccità estive, dal 364 al 366, non solo contribuì a prolungati fallimenti nei raccolti e carenze di cibo, ma ebbe anche un ruolo nella ‘Cospirazione barbarica’, che avrebbe portato alla catastrofica sconfitta militare della Britannia romana nel 367.
Contesto climatologico e storico. Registri idroclimatici dell’inizio dell’era volgare che coprono il periodo 350-500 d.C. su diverse scale spaziali
Distribuzione spaziale e temporale di 106 battaglie del tardo periodo romano, dal 360 al 476 d.C., da Schwinden
I ricercatori hanno utilizzato gli anelli di accrescimento degli alberi per stimare la quantità di precipitazioni cadute sulla Britannia meridionale dal IV al VI secolo. Dal 350 al 500 d.C., la precipitazione media mensile durante la stagione vegetativa principale, che va da aprile a luglio, era di 51 millimetri. Tuttavia, durante gli anni della ribellione e degli attacchi, era molto inferiore: nel 364 era di 29 mm; nel 365 di 28 mm; e nel 366 di 37 mm, secondo quanto scoperto dal team.
Charles Norman, autore principale dello studio e ricercatore presso il Dipartimento di Geografia dell’Università di Cambridge, la siccità dal 364 al 366 avrebbe avuto un impatto notevole sulla crescita delle colture seminate in primavera, innescando raccolti scarsi. I resoconti storici lo confermano: nel 367 Ammiano Marcellino scrisse che la popolazione della Britannia versava in “condizioni di carestia estrema” e questa carenza di cibo avrebbe influito sulle consegne di cibo alle truppe romane presso il Vallo di Adriano, danneggiandone il morale, secondo i ricercatori.
Secondo Ulf Büntgen, coautore dello studio e docente presso il Dipartimento di Geografia dell’Università di Cambridge, tre periodi di grave siccità consecutivi avrebbero avuto un impatto devastante sulla produttività della più importante regione agricola della Britannia romana e, come raccontano gli scrittori romani, questi eventi provocarono carenze alimentari, con tutti gli effetti destabilizzanti che ne derivano sulla società.
Tuttavia, il team è molto cauto a non attribuire interamente la ribellione e l’invasione alla carestia. E’ noto che l’Impero Romano d’Occidente stesse attraversando, in quel periodo, problemi politici ed economici che avrebbero compromesso la sua capacità di rispondere con la consueta prontezza ai problemi della Britannia. Secondo i ricercatori, dunque, la siccità del 364-366 potrebbe essere stato un un catalizzatore ambientale che potrebbe spiegare la portata e la natura improvvisa dell’evento.