giovedì, 28 Marzo 2024
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ARCO DI WILSON, A GERUSALEMME, AL VAGLIO DEL RADIOCARBONIO

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Ancora il radiocarbonio, ancora Israele in studi pubblicati di recente, ancora Gerusalemme, nel suo massimo monumento, il Tempio. L’integrazione della datazione al radiocarbonio alle tecniche di microarcheologia ha permesso una datazione più precisa dell’antico cosiddetto Arco di Wilson, sul Monte del Tempio, a Gerusalemme, secondo uno studio di Johanna Regev, del Weizmann Institute of Science, pubblicato sulla rivista PLOS ONE.

La datazione al radiocarbonio è stata usata raramente nelle esplorazioni archeologiche dall’età pre-classica nel Mediterraneo orientale (all’incirca tra l’VIII e il VI secolo a.C.), a causa del largo range temporale offerto dalla tecnica di datazione ma, soprattutto, dalla dipendenza storica dall’uso reperti della cultura materiale, come monete o vasellame, per collocare cronologicamente monumenti specifici o loro specifiche fasi.

In questo studio, Regev e alcuni colleghi si sono concentrati sull’individuazione delle specifiche date di costruzione  dell’Arco di Wilson, un antico ponte/passaggio che collega il Monte del Tempio alle case della città alta di Gerusalemme, ulteriormente indagato nel 2015-2019 come parte di un progetto di sviluppo turistico.

L’Arco di Wilson è stato oggetto di molti dibattiti accademici, con date di costruzione suggerite dal tempo di Erode il Grande, alla colonizzazione romana e persino dal primo periodo islamico.

Per comprendere meglio il contesto storico in cui è stato costruito l’Arco di Wilson, Regev e colleghi hanno usato un approccio integrativo sul campo proprio durante lo scavo, conducendo la datazione al radiocarbonio di 33 campioni di materiale da costruzione carbonizzato e semi e frammenti di legno presenti in un mortaio, provenienti direttamente dal sito, congiunta ad analisi stratigrafiche e microarcheologiche.

Arco di Wilson
Arco di Wilson

Gli autori sono stati in grado di restringere il range della date di costruzione della struttura iniziale tra il 20 a.C. e il 20 d.C., durante il regno di Erode il Grande o appena dopo la sua morte. Hanno scoperto, inoltre, anche una seconda fase relativa al cosiddetto Arco, quella tra il 30 d.C. e il 60 d.C., quando ha raddoppiato la sua dimensione, giungendo in quella forma fino ai giorni nostri. Durante questo periodo di dominio romano, numerose sono le prove archeologiche che dimostrano quanto i Romani si siano impegnati su molti progetti di costruzione intorno a Gerusalemme, compreso un acquedotto che conduceva l’acqua al Monte del Tempio.

Regev, ovviamente, ritiene che la loro tecnica di utilizzare la datazione al radiocarbonio per i campioni organici, unita all’analisi stratigrafica, potrebbe essere ampiamente applicata in molte altre situazioni urbane antiche densamente costruite, al fine di perfezionare le datazioni di costruzione di specifici manufatti architettonici.

Nel caso di Gerusalemme, la cronologia al radiocarbonio ad alta risoluzione dei resti carbonizzati rimodellerebbe la storia del centro, risolvendo un dibattito di lunga data riguardante l’ingresso al suo sito più importante, il Monte del Tempio.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Public Library of Science

Gerusalemme

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