sabato, 20 Aprile 2024
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ANTICA MITOLOGIA IN UNO SPLENDIDO MOSAICO ROMANO

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Bellerofonte, Pegaso, la Chimera, Ercole, i Centrauri, Cupido, sono solo alcuni dei personaggi mitologici raffigurati in alcuni splendidi mosaici rinvenuti in un sito di una villa romana a Boxford, nel West Berkshire, 120 km a nord est di Londra.

Un mosaico romano di 1.600 anni or sono è  la rappresentazione musiva antica più interessante rinvenuta in Gran Bretagna negli ultimi 50 anni, secondo gli archeologi, e risale al 380 d.C., durante gli ultimi decenni del dominio romana della Gran Bretagna. È lunga 6 metri e mostra una gamma e una combinazione di colori e immagini mai viste in precedenza.

La scena centrale rappresenta un eroe della mitologia greca, Bellerofonte che cavalca Pegaso mentre attacca la Chimera, un mostro con la testa di un leone, il torso di una capra e la parte posteriore di un drago. Questo è il mito che più tardi è stato convertito dai cristiani nel racconto di San Giorgio contro il Drago.

Duncan Coe, responsabile del progetto alla Cotswolds Archeology, ritiene che la gamma delle immagini è al di là di quanto visto in questo paese in precedenza perché sono evidenziati elementi che sono del tutto esclusivi per quanto riguarda la comprensione della storia dell’arte di questo periodo alla fine dell’Inghilterra romana. A oggi meno della metà del mosaico è stato scoperto, ma già ha portato diverse sorprese. Ha iscrizioni, rare su un mosaico, che non sono ancora state decifrate. Si pensa che possano relazionarsi con i registri centrali della raffigurazione, che mostrano, appunto, scene della vita di Bellerofonte.

La seconda scena nel vano centrale potrebbe essere interpretata come il re licio Iobate seduto al centro nell’atteggiamento di offrire sua figlia Filonoe a Bellerofonte, sulla destra: una sorta di ricompensa per Bellerofonte per uccidere la Chimera e riuscire a compiere altre imprese. Secondo Patricia Witts, una ricercatrice indipendente che ha valutato la scoperta, questa scena è raramente raffigurata nei mosaici e non sono noti esempi romano-britannici.

In un’altra scena, un uomo che indossa una pelle di leone, molto probabilmente Ercole, combatte un centauro la cui identificazione è ancora da determinare. Anche in questo caso non esistono altri esempi di rappresentazione di centauri nei mosaici della Gran Bretagna. Un’ulteriore opera musiva rinvenuta raffigura Cupido, con le sue piccole ali triangolari, seduto su una cornice arrotondata; sul capo indossa una corona riferibile a una delle stagioni. Negli angoli del mosaico, le figure mitiche di Telamone, alcuni Giganti e Atlante, tutti rappresentati in atteggiamenti anomali rispetto alle loro normali rappresentazioni. Alcune delle gambe inferiori delle figure si trasformano in serpenti che si attorcigliano accanto a loro.

Mentre le immagini principali sono incredibilmente ben realizzate e definite nei dettagli, i particolari meno importanti del mosaico sono un più grezzamente realizzati. Si ritiene che un committente particolarmente ambizioso non sia stato in grado di permettersi o acquisire artigiani in grado di realizzare un migliore lavoro!

La dimensione della villa è anomala: per un mosaico così enorme, il complesso è piuttosto piccolo. Il manufatto musivo  è stato scoperto tra i resti di una villa di medie dimensioni che solleva diverse domande. Che tipo di personaggio, pur avendo solo risorse moderate, ha voluto realizzare questa opera sontuosa? E come voleva essere vista dall’esterno? Cosa stava accadendo all’economia locale per consentire loro di costruire questo mosaico? Secondo la Witts il completamento degli studi sulla villa e i suoi mosaici è importante per comprendere  quello che stava succedendo alla fine dell’amministrazione romana sull’isola britannica del IV sec. d.C.

Il sito è stato gradualmente scavato ogni estate dal 2011 dagli studiosi locali del Boxford History Project, dai volontari del gruppo di ricerca archeologica di Berkshire e della Cotswolds Archeology. La maggior parte degli scavi è dovuta al comune sforzo di volontari locali guidati da archeologi professionisti.

Il team prevede di concludere lo scavo e la pulizia del mosaico antro qualche settimana per verificare ciò che l’altra metà dell’opera rivela.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: CotswoldArchaeology

 

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